Letta, dicci qualcosa di sinistra: l’inchiesta è una “bomba” sul congresso. Il silenzio è un “suicidio”
L’imbarazzo a sinistra è totale per le mazzette che dal Qatar hanno raggiunto numeri uno della nomenclatura della sinistra italiana. Il mutismo di Letta sull’estendersi a macchia d’olio dell’inchiesta è più che imbarazzante. e’ intollerabile. A imarazzare ancor più è il tweet del suo vice, Giuseppe Provenzano: “A proposito di Qatar, una nota a margine. Non c’entra con la vicenda a dir poco orribile dell’Europarlamento. Ma vedere ex leader della sinistra fare i lobbisti in grandi affari internazionali non è solo triste, dice molto sul perché le persone non si fidano, non ci credono più“. A cosa si riferisce? Per una fatale coincidenza il Qatargate è esploso all’indomani della notizia che l’ex premier Massimo D’Alema, ora impegnato sul versante delle grandi consulenze internazionali, ha propiziato l’interessamento di un ricchissimo imprenditore proprio del Qatar ad acquisire la raffineria Lukoil di Priolo in Sicilia. In difficoltà dopo l’embargo alla Russia. Su questa “coincidenza” Provenzano ha attaccato D’Alema.
Sorgi e Geremicca sulla “Stampa” picchiano duro contro il Pd e Letta
Da questa cornice oggi sulla Stampa partono due editoriali molto severi contro Il Pd e contro il suo attuale segretario Enrico Letta da parte di due firme come Federico Geremicca e Marcello Sorgi. Il titolo del primo editoriale è un’accusa pesante e una richiesta: “L’inchiesta mina i simboli della sinistra. Ora una risposta sulla questione morale”. Sul tavolo dell’indagine ci sono i sindacati, le Ong, i diritti civili e quelli dei lavoratori: tutto il “mondo” del Pd, i suoi riferimenti.
Tacere è un “suicidio”: l’inchiesta travolge tutti i simboli della sinistra
Pertanto – è il concetto dell’articolo- sarebbe suicida per il Pd non affrontare i “derivati”, come li definisce Geremicca- dello scandalo belga. Che invece obbliga “ad una discussione e ad un’assunzione di responsabilità non esauribile nel pendolo un po’ ipocrita tra garantismo e presa di distanze- scrive l’editorialista- . E invece è sorprendente e imbarazzante il silenzio che al terzo giorno di bufera continua a regnare a sinistra: dal segretario uscente del Pd Enrico Letta a tutti gli alti dirigenti dei partiti progressisti non è volata neanche una mosca”.
Geremicca a Letta: “La questione morale è un valore o no?”
Nell’articolo si fa riferimento a tutto “un universo di riferimento della sinistra italiana. Forse di più: il nuovo campo da gioco scelto per contrastare il sovranismo della destra. Una sorta, in alcuni casi, di nuova “ideologia”. Che essendo appunto nuova, ha avuto bisogno – in questi anni – di simboli ed eroi. Raccontati, spesso, con la retorica e la supponenza di chi recita la parte del migliore. Come si osserva di sovente, del “moralmente superiore”. Tra i simboli cita “la triste vicenda di Mimmo Lucano e quelle – oggi in divenire – che investono Aboubakar Soumahoro e Antonio Panzeri con la sua banda all’Europarlamento. Noi non sappiamo se nel nuovo campo da gioco la questione morale – la famosa “Questione Morale” – sia ancora considerata un valore oppure no”, scrive con penna acuminata. E c’è da interrgarsi sconcertati, in vista del congresso, quali devono essere i tratti dominanti, appunto i “simboli” della sinistra che si intende costruire.
Sorgi: “Gettano schizzi di fango sulla destra: è una pia illusione”
Non a caso “di spalla”, il commento pungente di Sorgi su questo “silenzio” del Pd che pesa come un macigno sulla prossima assise. Sconcertato e scandalizzato vieppiù “per la strana teoria che si sta facendo strada dai commenti che gli scandali e la corruzione prosperino per via dell’assenza di regole severe. E – guarda caso- chi si è opposto a queste regole più severe? Ma la destra. Strano modo di affrontare la questione sulla quale non si più sorvolare. “Invece è tutto un voltarsi dall’altra parte”. “Mentre è pura illusione- conclude Sorgi- sperare di far volare sulla destra qualche schizzo di fango”.