Lombardia, Bossi in pressing su Fontana: «Accetti il sostegno della lista Comitato Nord»
La patata bollente è pronta a finire dalle mani di Attilio Fontana in quelle di Matteo Salvini. A passarla al governatore della Lombardia è stato invece Umberto Bossi in persona. La questione è delicata e, per molti versi, persino surreale. E sì perché Bossi è il presidente («a vita», rivendicano i suoi) della Lega. Ciò nonostante, oggi si è scomodato da Gemonio fino a Milano per perorare la causa di quattro consiglieri regionali espulsi da Salvini dopo aver formato al Pirellone il gruppo Comitato Nord, che è il nome dato dallo stesso Senatùr alla propria corrente interna.
Blitz di Bossi al “Pirellone”
«Chi firma gli apparentamenti sei tu. Il Comitato è a disposizione per sostenerti, ma devi dire se li vuoi con te o no». Sono le parole con cui Bossi ha lanciato la patata bollente a Fontana. Che ora, a sua volta, dovrebbe convincere Salvini ad accogliere in coalizione i quattro ribelli espulsi in qualità di alleati in una lista concorrente, ma fondata dal suo “presidente a vita“. Più facile uscire indenni da un triplo salto carpiato in una piscina con 30 centimetri d’acqua. «Ci provo – ha infatti risposto Fontana – anche se la strada mi pare stretta». Se non addirittura impraticabile.
Ma l’ultima parola spetta a Salvini
Ma Bossi ha fatto bene i suoi conti. Sa che in Lombardia Salvini non può permettersi passi falsi perché il futuro della sua leadership passa attraverso la riconferma di Fontana. E il Comitato Nord è lì apposta per favorirla. Il ragionamento del Senatùr è chiaro: se trova l’intesa con i nordisti, Fontana ha la garanzia che chi ha strappato con la Lega sarà dalla sua parte, a partire dal voto di febbraio. E qui il vecchio capo ha avuto buon gioco nel ricordare che quando non c’era il suo Comitato chi lasciava la Lega in Consiglio regionale finiva per approdare altrove, come Gianmarco Senna, finito alla corte di Letizia Moratti. I quattro ribelli più recenti hanno invece trovato sponda nel Comitato fondato da Bossi, pronti a continuare a sostenere il governatore uscente. Sempre che, ovviamente, Fontana riesca a convincere Salvini.