Lombardia, Il Pd accantona Majorino per parlare con il M5S. Domani primo incontro
Al momento la modalità del contatto è rigorosamente online. Poi si vedrà se da cosa nascerà cosa. E, soprattutto, che cosa. Quel che è certo è che, al momento, in Lombardia M5S e Pd sono ancora nella fase del reciproco annusamento. Ne sapremo di più dopo l’incontro (online, per l’appunto) fissato per domani tra la delegazione del centrosinistra lombardo che sostiene la candidatura di Pierfrancesco Majorino e quella grillina. A confermarlo sono fonti dei due partiti, che hanno tenuto a precisare come l’incontro («ristretto») da remoto verterà «sui punti del programma» e «non sui nomi».
Si parlerà (online) solo di contenuti
Una sottolineatura che sembra andare incontro ai desiderata di Giuseppe Conte, che non più tardi di dieci giorni fa si era detto disponibile ad un incontro con i dem purché si parlasse di «contenuti» e non di Majorino. Accontentato. Siamo, ovviamente, ai preliminari e quindi non stupisce che il Pd abbia accettato di mettere nell’ombra il proprio campione pur di attrarre a sé il M5S. Ma è difficile immaginare che sia facile accantonarlo definitivamente, bloccarne la campagna elettorale e intimare l’indietro tutta per darla vinta al movimento di Conte, stimato al 6,3 dagli ultimi sondaggi. Più verosimile che, una volta parlato di programmi e di contenuti, il M5S converga su Majorino.
Sala: «Parlerò io di Majorino a Conte»
A poco più di due mesi dall’elezioni (si vota il 12 febbraio) non si può fare di più. Lo dimostra anche il fatto che a sostegno del candidato del Pd è pronto a darsi da fare anche Beppe Sala. A margine di un evento tenutosi in mattinata in un teatro milanese, presente lo stesso Majorino, il sindaco di Milano si è offerto quale mediatore con Conte. «Potrei farlo, volentieri – ha detto -. Onestamente è parecchio tempo che non ci sentiamo, ma credo che se dovessi chiamarlo, e probabilmente lo chiamerò, lo farei per dirgli non tanto e solo chi è Majorino (…), ma più che altro quali sono le idee e i punti che vogliamo essere punti comuni». Insomma, se son rose fioriranno.