Manovra, La Russa evoca lo “spirito della Scala”: «Serve unità per il bene dell’Italia»

10 Dic 2022 8:42 - di Eleonora Guerra
la russa

Lo chiama «lo spirito del Teatro alla Scala» e auspica che «ispiri tutte le forze politiche a impegnarsi per evitare di arrivare, malgrado i tempi brevissimi, all’esercizio provvisorio di Bilancio». Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lancia un appello affinché si possa arrivare in tempi rapidi all’approvazione della manovra, pur salvaguardando il dibattito parlamentare. «Non entro nel merito del provvedimento. Ma credo sia quello lo spirito giusto da ritrovare, non per il bene del governo ma per evitare una brutta figura all’Italia», ha detto, ricordando il clima di «condivisione» avvertito sul palco d’onore tra Sergio Mattarella, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni e gli applausi tributati dal pubblico non solo al presidente della Repubblica, ma anche al premier.

La Russa: «Il Paese ci chiede di lavorare insieme per superare le difficoltà»

Dunque, nessuna contestazione, «come forse da sinistra qualcuno si aspettava, ma, anzi, si sentivano incoraggiamenti per lei», nonostante la Scala, ha sottolineato il presidente del Senato, intervistato dal Corriere della Sera, si trovi in quel centro di Milano che è «tradizionalmente appannaggio prevalente della sinistra». «È stato un bel segnale di quello spirito unitario che serve all’Italia», ha commentato, chiarendo che quello spirito esiste «più di quanto appaia da tv e certi giornali», dove c’è stato «chi l’ha addirittura paragonata (Meloni, ndr) a Cenerentola, dimenticando peraltro il finale di quella favola». «Io – ha spiegato La Russa – alla Scala ho visto solo simpatia e applausi per lei. E credo che nel Paese ci sia la volontà comune di vederci tutti insieme al lavoro per superare le difficoltà. Ciascuno nel proprio ruolo. E comunque è quello che pur nelle differenze e nel confronto, auspico».

La necessità di andare avanti celermente sulla manovra

Il presidente del Senato si è detto nient’affatto sorpreso per il numero di emendanti presentati alla manovra, una circostanza normale, ma, ha chiarito, «visti i tempi, mi auguro che prima dell’Aula ci sia un ragionevole accorpamento, magari figlio del confronto. E poi le regole del Senato aiuteranno la celerità», sempre però «nel rispetto assoluto del regolamento, votato all’unanimità nella scorsa legislatura». Quanto al merito della manovra, La Russa non ha voluto esprimere valutazioni, che «spettano alle forze politiche», ma, rispondendo a una domanda di Virginia Piccolillo che firma l’intervista, ha chiarito di non avere l’«impressione» che si tolga ai poveri per dare ai ricchi. «Si aiutano le imprese, chi è in difficoltà, le famiglie a basso reddito. Poi tutto può essere migliorato».

La Russa: «Dobbiamo dare risposte agli italiani. Io sarò neutrale, ma non assente»

«Ha fatto bene una parte dell’opposizione a interloquire col governo. Spero che lo facciano anche altri e auspico che alla fine si convenga sulla linea di dare di più a chi ha più bisogno», ha sottolineato, ricordando anche però che «nella dialettica parlamentare il grido di allarme dell’opposizione è inevitabile e ci sta». Quanto alle ipotesi di turbolenze nella maggioranza, dopo l’approvazione della manovra, La Russa ha sottolineato che è «inutile immaginare cose che oggi non ci sono» e che un corretto rapporto tra tutte le forze politiche «sia auspicabile perché fa bene all’Italia». «Io stesso – ha chiarito – per quanto possa fare, cercherò di facilitare il ruolo che il Parlamento può avere nel dare risposte agli italiani. Sarò neutrale, ma non assente».

Un’opera russa? «La cultura non va mai censurata. Sono contro ogni cancel culture»

Infine alcuni passaggi sui rapporti in Europa e sulla situazione internazionale: in Europa, ha ricordato, l’Italia sta avendo «molte soddisfazioni»; nelle relazioni con la Francia l’auspicio è che «entrambe le nazioni abbiano un comportamento identico su come accogliere i migranti. Una intesa su questa linea mi sembra opportuna»; sull’Ucraina «do per scontata la prosecuzione della linea filo occidentale e atlantica»; nessun commento alle parole di Putin secondo il quale la trattativa deve partire dai risultati in campo, perché «ciascuno può giudicare» da sé le sue parole, mentre sulle lodi del Cremlino alla scelta per la Scala di un’opera russa, La Russa ha avvertito che «la cultura non va mai censurata» e ha ricordato che «la cancel culture di qualunque colore non mi è mai piaciuta».

«In Qatar mi avevano invitato, ma non sono andato. Si tutelino i calciatori iraniani»

E le ombre che si allungano sui mondiali del Qatar dopo l’emersione dell’inchiesta per corruzione internazionale? Il presidente del Senato si è astenuto da commenti sul fatto in sé, ma ha raccontato di essere stato invitato e di aver declinato «per evitare fraintendimenti». «Credo che lo sport, come la cultura, non vada mai boicottato. Bisogna trarre insegnamento dalle Olimpiadi antiche che prevedevano l’obbligo di pace anche in tempo di guerra per consentire a tutti di partecipare. E aggiungo – ha concluso – che la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi a tutela dei calciatori dell’Iran che non hanno cantato l’inno».

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