Manovra, Lollobrigida: «Puntiamo su equità e crescita. È questa la nostra strategia»
«La strategia era nel programma: far crescere la ricchezza per poterla redistribuire. Abbiamo iniziato ad agire in favore dell’equità, del sostegno ai più deboli e alle imprese e per la semplificazione. Continueremo». Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, torna sulla manovra e smonta le bufale della sinistra su una legge di Bilancio che sarebbe iniqua e priva di visione, ma caratterizzata da uno scontro interno alla maggioranza. «Il Consiglio dei ministri l’ha approvata all’unanimità in un’ora e mezza. Poi in Parlamento c’è stato dibattito. Questo non è un’anomalia, ma la democrazia», ha sottolineato Lollobrigida, riportando il racconto dalla narrazione alle realtà.
Lollobrigida: «È una manovra politica, seminiamo per l’Italia del futuro»
Una realtà nella quale non si può dimenticare il contesto in cui è nata la manovra, segnato da poco tempo e dalla crisi scatenata dalla guerra. «Per la prima volta si è votato d’estate. C’era tempo solo per approvare ciò che era stato preparato. Ma Giorgia Meloni e la maggioranza – ha ricordato il ministro in un’intervista al Corriere della Sera – hanno voluto una manovra politica. Da ministro dell’Agricoltura direi che seppure in carestia e con tanta grandine ha permesso di seminare l’Italia del futuro: riappropriandoci dei nostri punti di forza e superando gli errori», commessi in passato.
Il peso della guerra sulla legge di Bilancio
Dunque, come ribadito più volte anche dal premier, si tratta di una legge di Bilancio che segna la rotta, nonostante tutto. «Con più fondi a disposizione avremmo voluto fare molto di più. Soprattutto sul cuneo fiscale per aumentare i salari e diminuire il peso sulle imprese. Sulle pensioni. Per la formazione e la sanità», ha chiarito Lollobrigida, che ha spiegato di «leggere in positivo» l’affermazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti secondo cui la manovra durerà tre mesi. «Se la situazione in Ucraina si stabilizzerà si potrà rivedere e fare ulteriori interventi. In caso contrario potrebbe essere necessario riparare altri danni collaterali», ha risposto il ministro alla domanda di Virginia Piccolillo che firma l’intervista, aggiungendo che «il viaggio di Zelensky negli Usa mi sembra accelerare in direzione di una pace giusta, non quella che si può ottenere con la distruzione del più debole».
La notazione sul decreto flussi che smaschera tante ipocrisie
L’attenzione poi è tornata sul reddito di cittadinanza, sul quale proprio Lollobrigida ha avuto uno scontro diretto con Giuseppe Conte, stigmatizzandone i toni. «Faccio politica da anni. So che a soffiare sul fuoco si scatenano incendi anche se non si vuole. Accusarci dei peggiori crimini come voler impoverire gli indigenti o assassinare i migranti su menti deboli può fare guasti», ha spiegato il ministro, ricordando che «il ministro del Lavoro sta preparando una piattaforma per far incontrare domanda e offerta. L’alternativa non è “o il Reddito o vado a rubare”. Centinaia di migliaia di richieste giustificano i nostri decreti flussi. Perché chi ha il Reddito non li può fare e chi è immigrato sì? Mica importiamo schiavi».