Manovra, tempo scaduto per gli emendamenti: alla Camera sono 450. Un focus su giovani e pensioni
È scaduto ieri alla Camera il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra. Da parte della maggioranza alla commissione Bilancio della Camera ne risultano segnalati 200, da parte dell’opposizione 250. Dunque, un totale di 450. Per quanto riguarda quelli della maggioranza si va dall’aumento dei fondi per l’edilizia scolastica, presentato da FdI, all’innalzamento a 8mila euro della decontribuzione per chi assume under 36, presentata da Forza Italia.
Dall’edilizia scolastica alle assunzioni: gli emendamenti alla manovra che guardano ai giovani
Più nel dettaglio, FdI ha segnalato alla Commissione Bilancio 95 emendamenti. Fra questi si trova la proposta a firma Mollicone che prevede l’abrogazione della carta elettronica 18App; quella a firma Foti per sostenere e promuovere progetti di alfabetizzazione mediatica e digitale e progetti educativi a tutela dei minori da parte dei fornitori di servizi di media e dei fornitori di piattaforme di condivisione video, che prevede l’istituzione di un Fondo nello stato di previsione del ministero delle Imprese e del made in Italy con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025. E, ancora, l’emendamento a firma Zurzolo che prevede l’istituzione di un fondo perequativo a sostegno degli enti locali per l’edilizia scolastica con una dotazione di 20 milioni anni per il 2023, 2024 e 2025; quello a firma Roscani, che incrementa per il 2023, 2024 e 2025 il fondo destinato al Consiglio nazionale dei giovani; l’emendamento a firma Lucaselli che riguarda lo sgravio contributivo per l’assunzione di apprendisti. Ancora sul tema delle assunzioni, poi, porta la firma di Cattaneo di Forza Italia l’emendamento che prevede la decontribuzione per le aziende che assumono a tempo indeterminato giovani al di sotto dei 36 anni dai 6mila euro attuali agli 8mila euro.
L’aumento delle pensioni minime e le nuove assunzioni dopo i pensionamenti anticipati
Sul fronte pensioni FI ha poi presentato un emendamento per la creazione di un fondo da 500 milioni di euro annui a partire dal 2023 per l’indicizzazione delle minime, così da alzarle a 600 euro dagli attuali 570 euro. Il testo prevede che a questo scopo sia istituito presso il ministero del Lavoro un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023. FdI, a firma Rizzetto, ha presentato invece un emendamento per la pensione anticipata per i giornalisti professionisti che negli anni 2023, 2024 e 2025 hanno compiuto almeno 60 anni di età e 25 anni e 5 mesi di anzianità contributiva e che lavorano in imprese editrici in crisi. A fronte dei prepensionamenti, però, è richiesta la contestuale assunzione, nel rapporto minimo di un’assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti, di giovani di età non superiore a 35 anni, giornalisti o soggetti in possesso di competenze professionali coerenti con la realizzazione dei programmi di rilancio, riconversione digitale e sviluppo aziendale.