Mazzette Qatar alla Ue, Eva Kaili colta in flagrante: trovati sacchi di banconote in casa
«Sacchi di banconote» che la polizia giudiziaria ha scoperto presso l’abitazione della vice presidente dell’Eurocamera Eva Kaili, ora agli arresti. È questa l’ultima notizia che si legge sul quotidiano belga L’Echo che va a rimpinguare il fascicolo dell’indagine di Bruxelles sulle mazzette dal Qatar alla Ue. Fascicolo aperto per «corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri. Riciclaggio. E associazione per delinquere». Una brutta trama gialla che – per quanto il documento riporti per iscritto che comunque vige la «presunzione di innocenza» – apre a uno scenario fosco, in cui il rinvenimento delle valigie con il denaro è solo l’ultimo atto.
Mazzette Qatar alla Ue, Eva Kaili colta in flagrante: trovati sacchi di soldi nella sua casa a Bruxelles
Dunque, nel domicilio della vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, a Bruxelles, sono stati trovati ieri «più sacchi» contenenti denaro in contanti. Lo riferiscono diversi media francofoni, tra cui il quotidiano belga l’Echo, e il settimanale francese Valeurs Actuelles. La Kaili è quindi stata fermata nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione in flagranza. Cosa che spiega il motivo per cui non è scattata l’immunità parlamentare, che viene meno in questi casi. Secondo il regolamento interno del Pe l’immunità, infatti, decade in caso di flagranza di reato.
Mazzette dal Qatar alla Ue: il punto sulle indagini
Un aggiornamento in linea con le notizie emerse ieri sull’arresto delle 14 persone fermate dalla polizia a Bruxelles nell’ambito di un’inchiesta per sospetta corruzione dal Qatar ai palazzi Ue. Tra loro, come noto ormai, l’ex europarlamentare del Pd Antonio Panzeri. E l’attuale segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati Ituc Luca Visentini. Con l’ex eurodeputato dem che – come si legge in uno degli atti dell’indagine – «sospettato» di essere intervenuto «politicamente con i membri» che lavorano al Parlamento Europeo «a beneficio di Qatar e Marocco, contrari al pagamento».
Oltre l’ex europarlamentare Panzeri, coinvolte nell’inchiesta anche la moglie e la figlia
Non solo. Sul fronte dell’indagine di Bruxelles per «corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere», l’Ansa fa sapere anche che «è in corso davanti alla Corte d’Appello di Brescia l’udienza di identificazione, ossia la convalida dell’arresto, di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermate ieri sera nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) in esecuzione di un mandato di arresto europeo».
Mazzette Qatar alla Ue, il Parlamento europeo: «Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia»
Le due donne rispondono di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere che ha portato agli arresti lo stesso Panzeri e altre persone. Secondo gli inquirenti belgi, dunque, fa figlia e la moglie di Panzeri appaiono «pienamente consapevoli» delle attività del loro congiunto. Intanto, dai palazzi istituzionali, «il Parlamento europeo si schiera con fermezza contro la corruzione». E con un tweet della presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, dichiara: «In questa fase non possiamo commentare le indagini in corso, se non per confermare che abbiamo collaborato e collaboreremo pienamente con tutte le autorità giudiziarie e di polizia competenti. Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia»