“Meloni coraggiosa e di parola. Mentre tutti mangiavano pasticcini, lei studiava”: il ricordo di Ambrosetti

12 Dic 2022 15:08 - di Gabriele Alberti
Meloni Ambrosetti

“Meloni? Coraggiosa e donna di parola”. Il peggior premier? “Conte. Sul reddito di cittadinanza nega l’evidenza”. A parlare non è uno qualunque, è Alfredo Ambrosetti, economista, animatore e ideatore di quel Forum che è il think thank a cui partecipano imprenditori e manager italiani. Li ha visti sfilare tutti i premier e i politici a Cernobbio e ricorda alla perfezione una Meloni giovanissima ministro e il suo modo serio e competente di approcciare la materia economica. Nel corso dell’intervista alla Verità, subito all’indomani della consegna dell’Ambrogino d’Oro di Milano, è lui stesso ad esordire con un episodio con al centro un incontro con l’attuale premier, diversi anni fa.

Il ricordo di Ambrosetti: “Tutti mangiavano pasticcini, Meloni studiava…”

«Le dico qualcosa di Giorgia Meloni, se vuole. Non opinioni e ideologie, badi bene, le racconto dei fatti». Nel lungo colloquio con  Giulia Cazzaniga Ambrosetti condivide un episodio che non tutti conoscono sulla serietà e il valore della parola data che sono al centro dell’azione di governo di Giorgia Meloni. “Era la volta di un governo Berlusconi, e arrivò la donna ministro più giovane nella storia d’Italia. Le sessioni del Forum durano tre giorni, hanno un’incredibile intensità. I relatori fanno del loro meglio per eccellere, è un impegno notevole- racconta l’economista- . Così, gli intervalli sono sempre da tutti molto graditi: il giardino è bellissimo, come pure la vista sul lago di Como. E in più venivano offerti pasticcini di alta qualità. Nessuno rinunciava a svagarsi, nelle pause. Tranne lei».

Ambrosetti: “Meloni fu di parola: ci dette il contributo per i meno agiati”

Ecco un tratto distintivo rimasto scolpito nella memoria di Ambrosetti: studiare mntre gli altri si divagano. Una conferma di quel che in un’intrervista dichiarò il compagno del premier: “Giorgia è una secchiona”. Ebbene, in quella occasione Meloni «restò nei corridoi e si mise a leggere le brochure della mia società di consulenza. Rimase attratta da un servizio che prevedeva borse di studio per giovani promettenti di famiglie non agiate:  un programma chiamato “leader del futuro”. Venne subito da me, e mi disse – rievoca l’economista- : ‘Questo è molto interessante, voglio dare un contributo economico’. Le spiegai che mai avremmo fatto richiesta di contributi pubblici, che non era nostra consuetudine, ma lei mantenne la promessa e arrivarono cinquantamila euro. Ecco, questa è Giorgia Meloni – chiosa- : La stessa sobrietà e umiltà l’ho vista nel suo atteggiamento ai funerali di Roberto Maroni qui a Varese».

Ambrosetti: “Meloni coraggiosa. Conte il peggiore”

Parole che ben scolpiscono la tempra e la determinazione che anche i suoi avversari le riconoscono. Aggiunge l’economista:
«Fomentare l’odio verso di lei è antidemocratico. Questo è un governo eletto con larga maggioranza, che si è messo al servizio di tutti gli italiani. Peccato, che in questo Paese sia sempre anarchia. Sono riusciti a rievocare persino il fascismo, si rende conto? Meloni ha appena cominciato, va lasciata lavorare e dimostrare quello di cui è capace: ed è una persona coraggiosa, che non teme di essere fischiata». Del resto -conferma- con il caro bollette e il debito pubblico più grosso del mondo, non so cosa si aspetti chi critica la manovra: i miracoli non sono certo possibili».

“Conte nega l’evidenza”

Dagli elogi alla critica feroce: Ambrosetti non si nasconde di fronte alla domanda scomoda: se dovesse dare il voto all’opposizione, chi è il peggiore? Risponde netto: «Giuseppe Conte senza dubbio, che utilizza il reddito di cittadinanza come voto di scambio. Sono d’accordo: occorre aiutare chi è maggiormente in difficoltà. Ma lui nega persino l’evidenza: il reddito di cittadinanza è dato a un sacco di gente che non lo merita. E ci costa miliardi». E alla domanda di quale sia al momento la migliore opposizione risponde altrettanto sinceramente: «La devo ancora vedere».

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