Meloni sul covid fa impazzire la sinistra: “Prevenzione piuttosto che privazione della libertà”
Il premier anche oggi si esprime con chiarezza: “Sul Covid, il modello restrittivo adottato in passato non ha funzionato, come stiamo vedendo anche in Cina. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini e sulla prevenzione, piuttosto che sulla privazione delle libertà. E intendo continuare così anche in futuro“. Lo ha scritto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio sul suo canale Telegram. Il premier ha ribadito la risposta precisa e puntuale fornita giovedì durante la “maratona-Meloni”, ossia la conferenza stampa di fine anno. La sinistra in modalità Speranza va fuori di testa.
Covid, Meloni su Telegram: “Il modello restrittivo adottato in passato non ha funzionato”
Sollecitata sul tema in conferenza stampa proprio mentre il ministro Schillaci aveva diramato la sua circolare, la premier aveva risposto: “Per quanto accaduto in Cina ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che abbiamo chiesto in passato: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina. Ma questa misura è efficace se viene presa da tutta l’Ue. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no. “Per il futuro credo che la soluzione siano sempre i controlli, i tamponi, le mascherine. Responsabilità: il modello di privazione delle libertà del passato non mi è parso così efficace e credo che lo dimostri bene il caso cinese”. Ancora: “Invitare i cittadini a vaccinarsi? Noi abbiamo fatto qualcosa di più – ha aggiunto -: c’è una campagna che il governo sta facendo che invita alla vaccinazione gli anziani e le categorie fragili: sui quali mi sento di fare l’invito più deciso. Sugli altri l’invito è di rivolgersi al medico”. La sinistra formato Repubblica vacilla: “Vaccini, Meloni si nasconde”. Oppure, “NO vax e moschetto”, titola Francesco Bei.
Covid, Nicola Porro: “Grazie Meloni: è la base di uno Stato liberale”
Alzi la mano chi trova “scandalose” le parole della Meloni. Eppure, il Partito Unico del Virus non tollera che ci si appelli alla libertà o al più, al medico di base. “Le parole del premier sono la base del concetto liberale di Stato”, commenta nella sua rassegna stampa Nicola Porro, che proprio per questa presa di posizione del premier esclama: “Grazie Meloni”. Basterebbe anche solo questa sua risposta contro il modello chiusurista cinese a segnare la “rivoluzione” del suo governo, dice l’editorialista e conduttore di Quarta Repubblica.
Sallusti: “Caro Speranza, il problema non è Meloni, è il comunismo”
Era intervenuto anche il direttore di Libero Alessandro Sallusti sul tema: “Adesso salta fuori quello sciacallo di Speranza, ex ministro della Salute, a dire che quello che sta succedendo è colpa del governo Meloni. Che sul Covid, come noto, non ha toccato palla essendosi insediato a questione risolta. Egregio signor Speranza, il problema non è la Meloni ma il comunismo: cioè il problema è lei che ancora crede in quella ideologia di morte e arretratezza scientifica. Fin dall’inizio di questa vicenda la sinistra italiana ha commesso un mare di errori: almeno abbia il buon gusto di tacere che a cavare le castagne dal fuoco anche stavolta toccherà all’Occidente liberale e capitalista.