Migliora Ryan, il bimbo ridotto in fin di vita dal nonno. I parenti volevano linciarlo. Il padre: confidiamo nelle indagini
Il bimbo che il nonno ha quasi ucciso a Ventimiglia sta lievemente meglio. Avrebbe riconosciuto il padre. Ma necessita ancora di ventilazione assistita. Ryan, 6 anni, è ricoverato al Gaslini di Genova dopo che il nonno acquisito, il compagno della nonna, lo ha picchiato selvaggiamente. Una storia i cui contorni gli inquirenti stanno cercando di ricostruire scavando nella vita dell’uomo, di 75 anni, indagato per lesioni gravissime insieme alla nonna. M.C, di 64 anni.
Il piccolo: non posso dire perché il “nonno” mi ha picchiato
Secondo quanto riporta Repubblica.it il piccolo, prima di perdere conoscenza, al personale medico che gli ha chiesto cosa fosse successo ha risposto “non lo posso dire”. La coppia che lo teneva in custodia, la nonna e il suo violento compagno, hanno inscenato la storia dell’investimento da parte di un’auto pirata mai esistita. Poi l’uomo ha confessato di avere colpito più volte con il bastone di una tenda di casa il bambino, a causa della sua eccessiva vivacità.
Parenti e amici volevano affrontare la nonna e il compagno dopo gli interrogatori
Una versione che non convince gli inquirenti. L’interrogatorio della coppia – riferisce ancora Repubblica.it – “è andato avanti per ore e una volta sulla strada di casa i due sono stati scortati dalle volanti, perché parenti e amici erano decisi ad affrontarli. Nel frattempo al Gaslini resta il padre del bambino, di mestiere pizzaiolo, mentre la mamma (frontaliera) è rimasta a Ventimiglia con il figlio più piccolo. Dopo un durissimo sfogo su Facebook, poi cancellato, il papà ha chiesto “vivamente a tutti di cercare di placare gli animi. In questo momento abbiamo soltanto bisogno della massima calma, della massima fiducia nella questura. Lasciamo fare a chi sicuramente sa qualcosa più di noi, per favore. Sono pienamente fiducioso nel loro lavoro”.
Il bimbo picchiato a Ventimiglia in due diversi momenti
Secondo quanto ricostruito – riferisce ancora il sito di Repubblica – “il bambino sarebbe stato picchiato in due diversi momenti. Una prima volta in casa, quando il nonno acquisito gli avrebbe tirato un calcio nelle natiche. Poi le botte con il bastone della tenda nel cortile, dove il bimbo si era rifugiato. Le lesioni al braccio sarebbero compatibili con il tentativo riuscito di proteggersi il viso. Ma il piccolo non ha potuto far nulla per parare i colpi diretti al corpo: ha subìto la frattura a otto vertebre e a tre costole”.
L’avvocato smentisce le voci di abusi sessuali
L’avvocato della famiglia, Maria Gioffrè, ha voluto intanto smentire le voci, secondo le quali, da alcune parole del fratellino di Ryan, sarebbero emersi abusi sessuali. «Il padre – ha riferito l’avvocato – ha sempre lasciato a sua madre e al compagno il figlio. Era tranquillo come lo sono i genitori che sanno di poter contare sui nonni. Non ci sono mai stati segni sul corpo del bambino né altro che potessero far pensare a maltrattamenti. Non sappiamo quello che è successo quel giorno. Ci affidiamo alla magistratura e alla squadra di polizia che sta indagando serratamente sul caso: hanno la nostra piena fiducia».