Mondiali di calcio, “Avvenire” demolisce le telecronache di mamma Rai: blasfeme
Mondiali di Doha made in Rai: una passerella di banalità pallonare, un inno alla mediocrità. Viale Mazzini non ha dato il meglio di sé con il “Circoletto dei mondiali”: pessima qualità anche se con ascolti da record. Insomma ‘aridatece l’eleganza di una volta, telecronisti del calibro di Nando Martelini e Bruno Pizzul”. La pensa così Avvenire che in un articolo apparso oggi strapazza l’esclusiva Rai per la copertura televisiva dei Mondiali di calcio.
Mondiali di Doha, la pessima qualità del circolo Rai
Sono stati quasi 13 milioni gli italiani orfani degli Azzurri a sintonizzati per la finalissima. Durante la lotteria dei rigori hanno raggiunto la quota record di 16 milioni 101 mila spettatori, share del 74,3%. Cifre che confermano il teorema – scrive il quotidiano dei vescovi – di Giorgio Gaber, viviamo in un tempo in cui “la qualità non è richiesta”. Quattro settimane da dimenticare, quelle delle telecronache marziane e delle dirette esclusive della Rai. “Ringraziamo tutta la squadra cammellata nell’arido deserto di Doha. Perché ha allargato il nostro orizzonte nostalgico. E ci ha fatto rimpiangere una volta di più quella Rai elegante, signorile e tradizionalmente al servizio del pubblico”. Nel mirino Lele Adani, ex calciatore oggi ‘opinionista sportivo’ . Che ci ha fatto scoprire – leggiamo ancora su Avvenire- che “Leo Messi è il più forte calciatore del mondo. (Insieme a Mbappè, che per Adani magari è uno yogurt francese). Che ha annunciato in diretta, “con a fianco immaginiamo uno sbigottito Stefano Bizzotto, che Diego Armando avrebbe a suo tempo profetizzato ‘apparirà un uomo che prenderà il mio posto. Lionel Andres Messi Cucittini. Che vede ciò che gli altri nemmeno immaginano'”.
Le battute blasfeme di Lele Adani
Non sono mancate battute blasfeme dal sen fuggite come: “Eccolo qui, eccolo qui. 1000 e 1 mas, 1000 e 1 mas, trasforma l’acqua in vino da quella posizione”. Il talk serale sui Mondiali avrebbe opacizzato i momenti di gloria olimpica di Yuri Chechi e Sara Simeoni. “Grazie” alla band “dei quattro amici al bar sport, composta appunto dal teleintronante Adani, dall’orso Bobo Vieri, da mister chapeau FantAntonio Cassano e l’impressionato impressionante Nicola Ventola”. In uno scenario del genere, come si fa a non essere nostalgici e ad invocare di ridarci indietro Nando Martellini, Bruno Pizzul, Beppe Viola, “Bisteccone” Galeazzi, Gianni Minà: Il primo Fabio Fazio di “Quelli che… il calcio”.
Le polemiche sulla conduttrice senza voce
Ci accontentiamo anche di un Caccamo-Teocoli o della mitica Gialappa’s Band. Tutto meglio del “Circoletto dei Mondiali”. Fin dagli esorti, il grande evento televisivo curato interamente dalla Rai è stato oggetto di critiche aspre. A partire dalla scelta della conduttrice, Alessandra De Stefano, giornalista sportiva Rai, attualmente direttrice di Rai Sport. Che non ha retto alla pressione e alla fine del mese di maratona ha twittato contro i colleghi della carta stampata: “Siete il nulla”.