Mps, i familiari di David Rossi a Nordio: invii gli ispettori in Procura

5 Dic 2022 20:41 - di Paolo Lami
David Rossi, festini gay, Antonella Tognazzi

C’è una verità ancora non scritta sulla morte di David Rossi, il manager della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena che la sera del 6 marzo precipitò dalla finestra del suo ufficio nella sede Corporate di Mps di Rocca Salimbeni a Siena.

Ne è convinto il legale della famiglia di David Rossi, l’avvocato Carmelo Miceli, che assiste Antonella Tognazzi, vedova dell’ex manager di Mps e la figlia di lei Carolina Orlandi, all’indomani delle notizie di stampa secondo cui l’ex-comandante provinciale dei carabinieri di Siena, Pasquale Aglieco è indagato dalla Procura di Genova per false dichiarazioni al pm.

“A conferma del fatto che la verità su quanto accaduto il 6 marzo non è stata ancora scritta, continuano a fioccare indagini – dice l’avvocato Miceli parlando con l’Adnkronos. – Abbiamo appreso dell’esistenza di una indagine che vedrebbe indagato Aglieco per false dichiarazioni al pm. Quello che ci lascia esterrefatti è come mai non è ancora stata fatta l’unica indagine sull’unico fatto certo ovvero la circostanza che David aveva delle lesioni che erano conseguenze di un’aggressione subita in vita poco prima di volare giù dalla finestra del suo ufficio”.

L’unica indagine su tale aggressione, sull’identità degli aggressori e su come questa aggressione abbia inciso sul volo dalla finestra non è ancora stata fatta – continua Miceli. – Su questo chiediamo l’intervento delle più alte cariche dello Stato perché la giustizia è amministrata in nome e nell’interesse dello Stato italiano e dei cittadini italiani. Ed è inammissibile che le procure rimangano ferme e che lo Stato rimanga a guardare”.

“Sappiamo che il ministro della Giustizia ha avviato una ispezione recentemente per fatti giudiziari nota anche alla cronaca politica. – sottolinea l’avvocato Miceli con riferimento all’ispezione presso la Procura di Firenze richiesta da Matteo Renzi nell’ambito dell’inchiesta Open. – Ci chiediamo: come è possibile che invece non ci sia nessuna ispezione e nessuna attività di verifica sull’inerzia delle procure che dovrebbero aprire d’ufficio una indagine sull’identità degli aggressori di David Rossi la sera del 6 marzo e sull’incidenza di tale aggressione sul volo dalla finestra del suo ufficio?”.

“L’aggressione potrebbe essere solo il preludio della caduta e potrebbe incidere sulla caduta sotto diversi profili dall’istigazione al suicidio all’omicidio passando anche per altri reati, nessuno dei quali risulta ad oggi prescritto”, prosegue il legale della famiglia di David Rossi.

“Come è mai possibile – si chiede l’avvocato – che dinnanzi alla trasmissione di atti da parte della Commissione d’inchiesta della 18esima legislatura sul caso di David Rossi presieduta da Zanettin, alle procure di Siena e Genova, nessuno ad oggi abbia aperto queste indagini? Il ministro della Giustizia intende fare qualcosa?”, conclude Miceli.

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