Nelle violenze in Iran morta una dodicenne: il governo italiano convocherà l’ambasciatore
L’Italia convocherà al più presto l’ambasciatore del governo di Teheran per esprimere la sua condanna per gli omicidi e le violenze contro i manifestanti in Iran. È quanto trapela in queste ore da fonti del governo. La convocazione dell’ambasciatore iraniano non potrà avvenire oggi stesso solo perché il nuovo ambasciatore non ha ancora presentato le sue credenziali al Quirinale. La convocazione pertanto avverrà non appena sarà diplomaticamente possibile.
Violenze in Iran, Raisi minaccia chi protesta: “Non avremo misericordia”
Il comandante in capo delle forze di polizia iraniane ha confermato la notizia dell’uccisione di Saha Etebari, una bambina di 12 anni, colpita dal fuoco degli agenti del regime contro l’auto su cui viaggiava assieme ai suoi genitori nella provincia di Hormozgan. Lo scrive Bbc Persia aggiungendo che è stato emesso un ordine speciale per indagare sulla vicenda. Da una prima ricostruzione la bambina e i genitori stavano guidando sulla strada da Bandar Abbas, nella provincia di Hormozgan, ad Ahvaz, la capitale del Khuzestan, quando le forze di sicurezza a un posto di blocco a Bastak hanno aperto il fuoco sulla loro auto. Gravemente ferita, la bambina ha perso la vita mentre si recava in ospedale.
“Non mostreremo misericordia ai nemici”: lo ha dichiarato nel corso di una cerimonia il presidente iraniano Ebrahim Raisi, riferendosi alle proteste antigovernative nel Paese. Lo riporta Bbc Persia. Raisi ha definito “un disturbo” le proteste iniziate in risposta alla morte di Mahsa Amini mente era sotto la custodia della polizia morale. L’agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani (Hrana) ha stimato oggi che 507 manifestanti hanno perso la vita tra il 27 ottobre e il 5 gennaio durante le proteste. Il numero dei detenuti è compreso tra 14.000 e 16.000.
Raisi ha dichiarato che i recenti disordini in Iran sono stati una guerra di fazioni, affermando che “i colonizzatori e le grandi potenze portano miseria e umiliazione alle nazioni attraverso slogan ingannevoli”. “In tutti i campi, il Paese ha fatto grandi progressi, e la ragione della rabbia del nemico sono questi sviluppi, e tutti gli sforzi dei nemici contro la Repubblica islamica sono vergognosamente falliti”, ha aggiunto il presidente iraniano.