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Nordio: la legge Severino va cambiata, confligge con la presunzione di innocenza

Cronaca - di Paolo Lami - 12 Dicembre 2022 - AGGIORNATO 12 Dicembre 2022 alle 15:01

Confligge con il principio della “presunzione d’innocenza” e, quindi, anche per questo motivo, la legge Severino dovrà essere modificata al punto, anticipa, in un’intervista al Corriere, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che non potrà più essere applicata ai condannati in primo grado.

D’altra parte, rivela Nordio, sulla legge Severino “abbiamo ricevuto sollecitazione dall’Anci, e l’apertura del Pd, per abolire o modificare radicalmente abuso d’ufficio e traffico di influenze. E, poi, ci sono altre parti della Severino che non funzionano”.

Ma la questione dell’incandidabilità è quella centrale nel ragionamento che si sta facendo attorno alla legge Severino. “Occorre far sì che la norma sull’incandidabilità non venga applicata ai condannati in primo grado”, specificando, appunto che, in primo grado, tornerebbero candidabili i condannati, “altrimenti la norma confliggerebbe con la presunzione di innocenza. L’incandidabilita dovrebbe scattare dalla sentenza di appello in poi”.

Rispetto a chi ha commesso reati gravi “si può discutere” certamente ma, ricorda Nordio, “la norma non può essere applicata retroattivamente perché è pur sempre un provvedimento afflittivo, visto che chi è in carica vuole rimanerci”.

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