Ora Roberto Saviano fa pure il teologo: riscrive la nascita di Gesù per attaccare la Meloni
Non pago di avere propalato per vent’anni profezie e menzogne su tutto lo scibile umano, diventando un abile promotore di se stesso, non contento di avere promesso di autoesiliarsi ( avendo già una ricca casa a New York) nel caso Giorgia Meloni avesse governato l’Italia non rispettando il patto, Roberto Saviano ha pensato bene di tirare in ballo finanche Gesù, nel giorno che ne celebra la nascita, per rilanciare le sue improbabile fatwe.
E così, ieri, ha pubblicato una cartolina in cui rivendicava l’evento di Betlemme come una sorta di peripezia di migranti ante litteram.
Giuseppe e Maria sarebbero stati due rifugiati , perseguitati come il figlio in grembo, costretti a fuggire al confine per rendere luce al piccolo.
Quindi, Saviano stravolge persino il Vangelo e la storia di Gesù pur di diffondere bugie eclatanti, senza il minimo pudore di compensare le sue evidenti lacune religiose con una veloce ricerca su Wikipedia.
L’avesse fatto avrebbe scoperto ciò che ognuno di noi ha appreso al catechismo e che Zeffirelli, Pasolini e tanti altri grandi registi mostrarono.
E cioè che Giuseppe e Maria si recarono a Betlemme per adempiere al censimento augustiano, da perfetti indigeni.
Il bambino nacque in una stalla perché non vi erano posti per dormire ma non era certo un rifugiato.
Si trattava semmai, caro Saviano, dell’ennesima mossa romana di vessazione tributaria contro gli ebrei, voluta proprio per evitare dispersioni o perdite nella tassazione.
Più in là Gesù sarà perseguitato da Erode, a seguito della comunicazione della profezia di Isaia, perché temuto come Re e da lì ci sarà la strage degli innocenti e la celebrazione del drammatico pianto di Rachele.
Possibile che l’intellettuale più accreditato del progressismo arrivi clamorosamente ad ignorare la genesi della cristianità pur di lanciare un assurdo paragone e parallelismo con un presente peraltro assai diverso da quello che dipinge ?
Verissimo, più che possibile. Gesù non era un migrante, non lo erano i suoi genitori, né era perseguitato quando nacque.
Per lo scrittore napoletano, nostro Signore e Ciruzzo o milionario, il protagonista reale del libro che lo ha reso famoso, meritano lo stesso approfondimento storico.
E se Saviano stravolge anche ciò che dovrebbe essere intangibile vuol dire che la narrazione di ciò che può essere capovolto è infinita. La prossima volta, pur di dare contro al governo, si inventerà qualcos’altro sull’Islam e riscriverà a piacimento un’altra storia. L’ennesima occasione per vendere una copia in più. Per un altro dollaro in più