Ore di ansia per Gianluca Vialli, ricoverato in clinica a Londra: le sue condizioni si sono aggravate
Monta la preoccupazione per Gianluca Vialli: le sue condizioni di salute si sono aggravate e ora il 58enne campione di Samp e Juve, e dirigente della Nazionale, a cui nel 2017 i medici hanno diagnosticato un tumore al pancreas, si trova ricoverato in clinica a Londra. La città dove vive con la moglie e la figlia e dove oggi lo ha raggiunto anche la madre 87enne. E dove il capo delegazione azzurro ricevette ormai cinque anni fa la diagnosi infausta. Giusto una settimana fa Vialli ha annunciato di dover sospendere il impegno con gli azzurri per riprendere le cure, affermando in quella circostanza: «Al termine di una lunga e difficoltosa “trattativa” con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri».
Vialli ricoverato in clinica a Londra
Dunque, all’indomani dei funerali di un grande del calcio come Sinisa Mihajlovic, la notizia del ricovero e dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Gianluca Vialli arriva come un pugno nello stomaco. E il fatto che l’anziana mamma sia partita da Cremona per andare a trovare il figlio in Inghilterra insieme al fratello Nino – dato che l’asso del pallone non sarà in grado di raggiungerli per Natale – getta ulteriori ombre su una situazione preoccupante da tempo e che coinvolge tutta la sconfinata comunità del calcio e dei suoi appassionati, che in queste ore sono in ansia per il campione. A partire dall’amico di sempre, il c.t. della Nazionale Roberto Mancini, che proprio ieri è stato immortalato dalle telecamere mentre portava in spalla il feretro di un altro suo grande amico, Sinisa Mihajlovic, recentemente scomparso per le conseguenze di una leucemia.
Le sue condizioni si sono aggravate
Un fuoriclasse Vialli, che proprio come Mihajlovic, ha condiviso sempre l’estenuante cammino delle cure e la speranza della guarigione, confidando che la sua storia possa essere di esempio per gli altri. «Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto», ha raccontato il campione un anno fa. «Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante – aveva aggiunto in un discorso che oggi il sito di Today.it rilancia –. Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia, perché non credo che sarei in grado di vincerla: è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente», ha aggiunto.
Quando Vialli disse: «Spero che il cancro si stanchi di me»
Concludendo poi: «È salito sul treno con me e io devo andare avanti. Viaggiare a testa bassa, senza mollare mai. Sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni. Perché ci sono ancora molte cose che voglio fare». E allora l’augurio di tutti coloro che amano questo campione, tornato a nuova gloria sul campo dopo la vittoria dei campionati europei, è che possa riprendersi e ricominciare da dove si è interrotto. Tornare alla sua quotidianità più forte e combattivo che mai. Forte di un amore per la vita, professato anche recentemente in un’intervista con Alessandro Cattelan…
Ore di ansia per il campione
Quando in tv ha confessato di «Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita». E allora ci auguriamo tutti che davvero la malattia si stanchi di lui. Che questa fase di ansia e di cure possa servire, come lui stesso ha detto in un messaggio inviato ai vertici della Nazionale per spiegare i motivi dello stop, a far recuperare al campione «tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase». Perché davvero l’auspicio con cui Vialli concludeva la sua spiegazione allo staff azzurro: «Spero di tornare presto», possa concretizzarsi a breve, ancora una volta.