Pechino prende male i test sui voli in arrivo dalla Cina ma mezza Europa si attrezza, da Parigi a Berlino
La Cina in ginocchio per il Covid, devastata da una durissima recrudescenza dell’epidemia che sta mettendo sotto pressione ospedali e pompe funebri. E con città importanti come Shangai che, a fronte del pienone che si registra nei pronto soccorso e in corsia, è costretta a curare i malati in strada, denuncia come discriminatori i test ai viaggiatori che diversi Paesi d’Europa – il nostro compreso – stanno vagliando come possibilità, o hanno già varato in termini di provvedimento già in azione. Per l’esattezza, i media cinesi parlano di misure «infondate e discriminatorie» imposte da alcuni Paesi, tra cui l’Italia, nei confronti di chi proviene dalla Cina.
Covid, Pechino prende male i controlli sui voli provenienti dalla Cina
Il riferimento è alla decisione di effettuare test in aeroporto ai viaggiatori che arrivano dalla Cina per verificare un’eventuale positività al coronavirus . Misure introdotte, oltre che dal nostro Paese, anche da India, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e non solo. «La vera intenzione è sabotare i tre anni di sforzi cinesi per controllare il Covid-19», si legge in un articolo del Global Times.
«I test ai viaggiatori sono discriminatori: ci vogliono sabotare»
Le preoccupazioni della comunità internazionale sono legate alla decisione del presidente Xi Jinping di mettere fine alla politica del zero-Covid dopo le proteste di piazza. E di non applicare più alcuna restrizione. Una strategia che, però, ha portato a un aumento dei contagi e dei decessi collegati al coronavirus in Cina, e che coincide con la decisione di Xi di permettere ai suoi connazionali di riprendere i viaggi internazionali. Una situazione che, stando ai report che arrivano da Pechino e all’allerta nuovamente scattata anche nel vecchio continente, ha indotto molti paesi europei a correre ai ripari.
Intanto, la paura si diffonde in Europa. E Berlino corre ai ripari
E allora, il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach, ha annunciato oggi che, visto l’aumento dei casi di Coronavirus in Cina, Berlino si sta preparando a monitorare le varianti del virus negli aeroporti europei. Precisando: «Penso che sia molto importante che l’Europa reagisca in modo coordinato su questa questione». Concludendo pertanto: «Abbiamo bisogno di un “monitoraggio delle varianti” molto accurato, perché non possiamo ottenerlo in modo affidabile dalla Cina. La verifica di alcuni voli che si stanno preparando può svolgere un ruolo».
Anche Parigi annuncia misure per chi arriva dalla Cina per il fine settimana
E se Berlino valuta, Parigi non resta a guardare. Il governo francese si appresta ad annunciare nel fine settimana le misure di controllo sanitario per il Covid-19 destinate ai viaggiatori provenienti dalla Cina. E se a riferirlo sono fonti citate dall’emittente francese Bfmtv, l’attendibilità della notizia in divenire acquisisce una sua validità prospettica abbastanza autorevole…
E la Spagna sposa la linea dell’Italia: test a chi arriva dalla Cina
La Spagna, intanto, senza ulteriori indugi, ha già deciso di adottare la stessa linea dell’Italia rispetto ai viaggiatori provenienti dalla Cina, chiedendo loro un test negativo al coronavirus per poter entrare nel Paese. La penisola iberica diventa così il secondo Paese europeo ad aver applicato restrizioni nei confronti degli arrivi dalla Cina dopo che il presidente Xi Jinping ha deciso di rimuovere la politica del Covid-zero, con un conseguente aumento dei contagi e dei morti legati all’infezione. Una decisione a cui si è aggiunta quella del permesso concesso ai cittadini cinesi di tornare a compiere viaggi internazionali.
Il report di Bertolaso: «Positivi quasi metà dei passeggeri sui voli di ieri dalla Cina»
Nel frattempo in casa nostra, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso entra nel merito di allarmi e rischi concreti. E in relazione allo screening effettuato ieri a Malpensa, su un volo arrivato dalla Cina, fa sapere che «sono 26 i tamponi risultati positivi allo screening effettuato, ieri pomeriggio, a Malpensa, a 56 passeggeri del volo proveniente da Tianjin (Cina). Continuiamo quindi a registrare un tasso di positività vicino al 50 per cento. Ora, come per i restanti campioni del 26 dicembre, proseguiremo le analisi per il sequenziamento. Augurandoci di trovare ancora varianti già presenti in Italia». «Ricordo infatti – ha quindi aggiunto – che questa è un’operazione di sanità pubblica per cercare di comprendere cosa arriva dal Paese asiatico. Perché come l’esperienza ci ha insegnato, anche in un campione modesto, se è presente una variante aggressiva e più contagiosa, prevale su tutte le altre».