Piantedosi: «Per l’Unione europea un giorno triste, hanno mortificato Bulgaria e Romania»
«Un giorno triste per l’Unione europea», l’ha definito senza mezzi termini il ministro Matteo Piantedosi. Bulgaria e Romania ricevono una “bocciatura” fuori luogo. La Croazia entra a far parte dell’area Schengen dal 1° gennaio 2023. Per la prima volta dopo dieci anni, un altro Paese contribuirà ad allargare il gruppo di Stati con libera circolazione di beni, capitali e persone. Questo, dopo la decisione dei ministri dell’Interno. Obiettivo non ancora raggiunto, come detto, da Romania e Bulgaria, nonostante possano vantare un largo sostegno tra gli Stati membri. Devono però fare i conti con il veto di alcuni componenti del Consiglio Ue come Austria e Paesi Bassi.
Piantedosi: al Consiglio di Bruxelles una mortificazione incomprensibile
«Ho partecipato a un incontro deludente», ha dichiarato il ministro dell’Interno. «Durante il Consiglio Gai a Bruxelles ho assistito alla mortificazione – incomprensibile e ingiustificata – di due Paesi come la Bulgaria e la Romania». Due Paesi, aggiunge, «che sono ancora tenuti fuori dallo spazio Schengen pur avendo ogni caratteristica per entrarvi. Sono Paesi fratelli, hanno fatto il percorso che era stato loro richiesto. Darebbero un contributo importante al controllo dei confini orientali dell’Unione europea».
«L’Unione europea deve trovare una sintesi»
«L’Europa non riesce ad assicurare il controllo dei confini esterni», ha detto ancora il ministro. «Non riesce a trovare una soluzione comune di contrasto all’immigrazione irregolare. Eppure, si frappongono ostacoli di ogni genere verso due popoli con cui condividiamo radici e orizzonti comuni. L’Unione Europea deve trovare la sintesi tra i partner per allargare lo spazio Schengen non solo alla Croazia ma anche a Bulgaria e Romania. Sono sicuro», ha aggiunto Matteo nPiantedosi, «che le posizioni dei Paesi che legittimamente sono ancora contrari potranno essere riviste alla luce di un’iniziativa forte della Commissione Ue. Sono convinto che la libera circolazione dei cittadini europei all’interno di confini sicuri sia interesse di tutti».