Pos, si tratta con la Ue. Meloni: “Elimineremo le commissioni sui piccoli pagamenti”

18 Dic 2022 18:09 - di Lucio Meo

Si profila un rush sulla manovra domani in commissione Bilancio per votare il mandato al relatore entro la mezzanotte. E’ questa, a quanto si apprende, la nuova tabella di marcia prevedendo di avviare le votazioni sui nuovi emendamenti del governo domani mattina, visto che il pacchetto annunciato per le 19.30 di stasera potrebbe in realtà slittare.

Intanto resta in bilico la norma sull’uso dei Pos: secondo fonti parlamentari la misura che toglie l’obbligo di pagamenti elettronici sotto i 60 euro o verrebbe del tutto depennata o si limiterebbe ad un tetto di 30 euro. Tra gli altri nodi sul tavolo anche Opzione donna, mentre sarebbe confermato il rialzo a 600 euro delle pensioni minime degli over75.

Pos, Meloni rassicura: “A prescindere dal limite, le commissioni non ci saranno”

Sulle modifiche al limite per l’obbligo del Pos, dopo il tradizionale concerto di Natale del Senato, quest’anno dedicato dal presidente La Russa alla pace in Ucraina (foto in alto), Giorgia Meloni s’è mostrata tranquilla: “Quello è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini, ci inventeremo un altro modo per non far pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti“. Poi il premier ha difeso ancora la Finanziaria in discussione in Parlamento: “E‘ una manovra, non è mai un’approvazione facile. Però penso che, nelle condizioni e con i tempi che avevamo, abbiamo fatto del nostro meglio per dare al Parlamento la possibilità di avere i tempi di valutare la legge di bilancio”. Per poi aggiungere: “Ricordo che un governo che non nasceva nel mese di ottobre ma a fine febbraio presentò la legge di bilancio attorno al 20 novembre, se non vado errata… Noi abbiamo fatto del nostro meglio, poi ovviamente l’opposizione fa il suo lavoro come è giusto che sia”.

Appello del premier alle opposizioni in Parlamento

Il presidente del Consiglio ha poi lanciato un appello all’opposizione: “Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivano, perché se arrivano buone proposte non ci sono problemi ad approfondirle. Se invece l’approccio è un approccio pregiudiziale, il governo deve fare il governo e l’opposizione fa giustamente l’opposizione“. Infine, il tema delle Regionali nel Lazio: “I candidati? Io li ho già presentati agli alleati, devo ancora avere un confronto, per cui ne riparliamo in giornata”.

Il concerto del Senato e l’appello del presidente La Russa

Come detto, c’era il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma anche ministri, parlamentari e personalità al tradizionale concerto di Natale che si è svolto oggi al Senato. A fare gli ‘onori di casa’ il presidente Ignazio La Russa che ha ringraziato la premier Meloni per la presenza. “Non è con noi, ma lo saluto per primo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui va nostro tributo di affetto e l’orgoglio di averlo come presidente della Repubblica”, ha aggiunto La Russa.

Il presidente del Senato, accompagnato per l’occasione dalla moglie e dal figlio, ha sottolineato come l’appuntamento a palazzo Madama sia “un omaggio che noi facciamo, non al Senato, ma alle famiglie italiane lo estendiamo a tutti coloro che soffrono nel mondo. Penso alla guerra in Ucraina, all’Iran e ogni parte del mondo dove c’è sofferenza. Il Natale porti pace”.

Tra le numerose personalità presenti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il segretario del Pd, Enrico Letta, l’editore dell’Adnkronos Giuseppe Marra insieme alla vedova di Giuseppe Tatarella, Angela. Il concerto, condotto da Milly Carlucci, è stato trasmesso in diretta su Rai Uno. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, diretta dal Maestro Beatrice Venezi, ha eseguito musiche di Giuseppe Verdi, Giuseppe Martucci, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. In programma anche l’Omaggio a Mogol del compositore Salvatore Frega, eseguito per la prima volta.

 

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