Pregliasco candidato spacca la sinistra, i medici contro Majorino: se difendi la sanità privata non ti incontriamo
Il virologo Fabrizio Pregliasco, che correrà per un posto nel Consiglio regionale lombardo al fianco del candidato di centrosinistra Pierfrancesco Majorino, scontenta i medici di sinistra. La sua candidatura – sottolinea il gruppo Medicina democratica – è “incompatibile con la difesa della sanità pubblica”.
Cancellato l’incontro “Curiamo la Lombardia”
Prende posizione così Medicina Democratica, apprendendo “con sconcerto e stupore dalla stampa la notizia della candidatura come capolista, in una delle liste civiche create in appoggio alla candidatura a presidente di Majorino, del direttore sanitario del Galeazzi-Sant’Ambrogio, una delle maggiori realtà della sanità privata lombarda e nazionale”, osserva il movimento in una nota. Un comunicato in cui il presidente Marco Caldiroli sottolinea come medici e sanitari parte della rete civica ‘Curiamo la Lombardia’, che “avrebbe dovuto incontrarsi proprio domani con Majorino per comunicare le modalità attraverso le quali sostenere la sua candidatura”, hanno deciso di “cancellare l’incontro”.
Medicina democratica: Pregliasco incompatibile con la difesa della sanità pubblica
“Il dottor Pregliasco, eminente virologo – spiega Medicina Democratica – nel presentare la sua candidatura ha oggi dichiarato ‘la risposta della sanità lombarda alla pandemia è stata buona…’. Un giudizio in totale contrasto con le tragedie che i cittadini lombardi hanno sperimentato. Tragedie favorite dalla desertificazione della sanità territoriale, dalla quasi totale cancellazione della prevenzione primaria, da una sanità privata foraggiata da rimborsi pubblici e attenta unicamente ai propri profitti. Le liste d’attesa, per le quali si è recentemente distinto, insieme ad altri, proprio il gruppo Galeazzi-Sant’Ambrogio, sono frutto di tali scelte. Le affermazioni del dottor Pregliasco, associate al ruolo che ricopre, rappresentano” secondo Medicina Democratica “un vulnus verso l’intero percorso che da anni stiamo portando avanti insieme a decine di associazioni in difesa della sanità pubblica”.
“Tutto ciò – dichiara Caldiroli – evidenzia una scelta politica chiara e secondo noi miope, al limite della cecità, in totale contrasto con le proposte, riassunte nei 23 punti, presentate il 4 novembre a tutte le opposizioni che le avevano ritenute condivisibili”.
“Majorino non vuole disturbare la sanità privata”
“La scelta odierna – incalza il presidente di Medicina Democratica – pone seri problemi di coerenza per le future decisioni di una eventuale maggioranza alternativa e appare finalizzata a non disturbare gli interessi della sanità privata; ma vanifica anche il lavoro da noi svolto per convincere diverse aree perplesse di fronte ad una unità quasi obbligata dalla situazione politica e normativa”.
“In questi minuti siamo sommersi dalle proteste di operatori sanitari increduli e di persone e pazienti che ci chiedono di rendere evidente questa insormontabile contraddizione”, prosegue Caldiroli. “Molti professionisti, medici, operatori sanitari, ricercatori e attivisti, tra i quali anche alcuni aderenti a Medicina Democratica – ricorda – hanno costruito in queste settimane una rete civica Curiamo la Lombardia” che ha cancellato appunto l’incontro di domani. “Comprendiamo la loro scelta – chiosa – Ci auguriamo un ripensamento da parte del candidato presidente Majorino”.