Putin si vendica sul petrolio: dal primo febbraio blocca le esportazioni ai Paesi che applicano il price cap

27 Dic 2022 19:28 - di Redazione
Putin petrolio

La ritorsione di Putin. La Russia bloccherà le esportazioni di petrolio verso i Paesi che utilizzano il price cap a partire dal primo febbraio. E’ stato Putin a firmare il decreto contenente le misure di ritorsione al tetto del prezzo imposto dall’Unione europea al prezzo del petrolio di Mosca. Le esportazioni verso questi Stati saranno possibili solo sulla base di una decisione speciale del leader del Cremlino. Il decreto firmato da Putin è dunque una risposta all’introduzione del tetto sul prezzo per il petrolio russo. Il documento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale russa, afferma che i provvedimenti vengono introdotti “in relazione alle azioni ostili e contrarie al diritto internazionale degli Stati Uniti, dei Paesi stranieri e delle organizzazioni internazionali che si sono unite a loro” per proteggere gli interessi nazionali della Federazione Russa.

Putin ha firmato il decreto in vigore da primo febbraio

Il presidente russo ha così vietato le forniture di petrolio e prodotti petroliferi dalla Russia a coloro che prescrivono il tetto sul prezzo nei contratti. Inoltre, Putin ha vietato le forniture di petrolio agli acquirenti stranieri nei casi in cui il contratto utilizzi un meccanismo per fissare il prezzo limite. Il divieto entrerà in vigore dal primo febbraio 2023 e sarà valido fino al primo luglio dello stesso anno. Le forniture di petrolio e prodotti petroliferi russi ai Paesi che hanno introdotto il tetto sui prezzi saranno possibili solo sulla base di una decisione speciale del capo dello Stato russo.

Putin blocca l’export di petrolio

 

La Russia dunque vieterà la vendita del suo petrolio ai Paesi stranieri che si avvalgono del tetto al prezzo dell’oro nero russo, fissato all’inizio di dicembre a 60 dollari al barile da Ue, G7 e Australia. In un decreto firmato martedì dal presidente russo Vladimir Putin, si legge: “la consegna di petrolio e prodotti petroliferi russi a persone giuridiche straniere e ad altre persone fisiche e proibita” se queste utilizzano il price cap. La vendetta sull’Europa era in qualche modo annunciata e prevedibile. Resta la copnsiderazione di quanto il price cap possa rappresentare un elemento decisivo per mettere in difficoltà Mosca incastrata in  un tunnel di guerra che presumibilmente non vede vie d’uscita.

Proseguono i bombardamenti sull’Ucraina

Intanto continuano i bombardamenti russi sull’Ucraina. Il segretario di stato Usa, Antony Blinken, ha comunicato oggi che Mosca “ha bombardato più di un terzo del sistema energetico ucraino, precipitando milioni di persone nel freddo e nell’oscurità mentre arrivano temperature sempre più rigide”. Per poi aggiungere: “Riscaldamento, acqua, elettricità per i bambini, gli anziani, i malati: questi sono i nuovi obiettivi del presidente Putin”.

 

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