Qatargate, il Pd si sveglia e sospende “cautelativamente” l’eurodeputato Cozzolino
Il Qatargate continua a scuotere la sinistra italiana. Il Pd dopo giorni di silenzio si sveglia. La commissione di Garanzia del Pd ha deciso di sospendere “cautelativamente” l’eurodeputato Andrea Cozzolino. Il provvedimento “è immediatamente esecutivo“. La commissione si è riunita oggi, su richiesta del segretario Enrico Letta e «i componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo “Qatargate”».
Pd: sospensione cautelativa per Cozzolino
«Il provvedimento – che applica le norme dello Statuto del Pd, del Codice Etico e del Regolamento delle Commissioni di Garanzie, e che mira a tutelare l’immagine del Partito Democratico e a consentire all’Onorevole Cozzolino (giá comunque autosospesosi dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni – è immediatamente esecutivo». Il Pd quindi ci ha tenuto a sottolineare che la decisione adottata da una parte «mira a tutelare l’immagine del Partito democratico» e dall’altra a consentire a Cozzolino «la più ampia difesa delle proprie posizioni».
Il presidente della commissione Garanzia
«Viste le ultime notizie abbiamo approvato una delibera a tutela del Pd e, anche, per dare a Cozzolino la possibilità di chiarire. Per questo la decisione, in via cautelativa, della sospensione fino a chiusura dell’indagine». Lo spiega la presidente della commissione Garanzia del Pd Silvia Velo, all’Adnkronos.
«La Commissione, ai sensi del nostro regolamento, ha agito in attuazione dello Statuto e del Codice etico. Riteniamo di aver applicato, nei margini di discrezionalità, le nostre regole – sottolinea Velo –. Letta ci ha convocato e chiesto di fare una valutazione e poi ha lasciato le deliberazioni alla Commissione, un organismo con funzioni di garanzia e di verifica del rispetto dello Statuto».
Qatargate, Bonaccini: «Schiaffo a tutta la politica»
Nel merito è intervenuto anche il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini: «La questione morale deve essere al centro, questo vale per tutta la politica». «Questa cosa fa molto male, va presa di petto, per questo plaudo al fatto che Letta ha deciso di convocare oggi l’incontro della commissione di garanzia. I fatti stanno accadendo in questi giorni, io come impegno posso prendere quello di tenere la questione morale dentro l’identità del Pd, al centro del dibattito e dell’agenda. In generale, questo è uno schiaffo alla politica, auguriamoci si possa fermare lì».
Qatargate, Tajani: la corruzione “non è una questione italiana”
Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani la corruzione ”non è una questione italiana”. Nel cosiddetto Qatargate è coinvolta anche «la vice presidente del Parlamento europeo che non è italiana». Esprimendo poi apprezzamento per «la linea dura seguita dalla presidente del Parlamento Roberta Mestola». Della quale condivide la decisione di «rafforzare i controlli sulle lobby».
Il titolare della Farnesina ha quindi sottolineato che «se ci sono italiani corrotti è giusto che la magistratura li persegua e che vengano puniti» se riconosciuti colpevoli. Ma, prosegue Tajani, «la corruzione riguarda tutti gli esseri umani, bisogna essere severi, colpire soprattutto se si tratta di persone che hanno avuto fiducia dei cittadini. Se hanno avuto dei soldi per votare in una maniera piuttosto che in un’altra vanno sanzionati».