Qatargate, il separatista fiammingo: «In Belgio corruzione e socialisti sono sinonimi»

12 Dic 2022 17:07 - di Michele Pezza
Qatargate

«Corruzione? In Belgio è un soprannome dei socialisti». È lapidario sui risvolti politici del Qatargate Tom Vandendriessche, eurodeputato del Vlaams Belang, partito della destra fiamminga di orientamento nazionalista e separatista aderente al gruppo Identità e Democrazia. È il motivo per il quale all’Adnkronos si dichiara «nient’affatto sorpreso» che gli eurodeputati belgi Maria Arena e Marc Tarabella siano rimasti la prima sfiorata e il secondo coinvolto nelle indagini condotte dalla magistratura belga per sospetta corruzione ad opera del Qatar. Naturalmente, a cominciare dalla stampa nostrana, non è mancato chi ha cercato di mettere in risalto la nazionalità degli indagati piuttosto che la loro appartenenza politica.

Tom Vandendriessche: «E poi danno lezioni all’Ungheria»

Non è un caso che, a proposito del Qatargate, qualcuno abbia infatti parlato di italian connection anche alla luce della nazione di provenienza di Arena (non indagata) e Tarabella. Ma Vandendriessche non ammette divagazioni sul tema. «Non so – afferma – se si tratti in particolar modo di persone provenienti dall’Italia, ma so che si tratta di socialisti del gruppo S&D. Ed è lo stesso gruppo che dà sempre lezioni all’Ungheria per sospetta corruzione, quando tutti sanno che corruzione è un soprannome dei socialisti». Anzi, lui dichiara chiaro e tondo che in Belgio socialisti e corruzione sono sinonimi.

Gli sviluppi del Qatargate

«Il Partito Socialista in Belgio, specialmente in Vallonia – spiega l’eurodeputato -, è conosciuto per questo. Hanno un track record nella corruzione che è vecchio di decenni: è sistemica nel partito. Io, come fiammingo, non sono affatto sorpreso che questi due siano coinvolti». Intanto, sempre sul fronte del Qatargate, l’autorità antiriciclaggio di Atene ha congelato i beni dell’eurodeputata greca Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, dopo l’arresto a Bruxelles. Lo riferisce l’agenzia stampa greca Ana-Mpa, precisando che il provvedimento si estende anche ai beni del compagno Francesco Giorgi, anche lui ristretto ai domiciliari, e dei parenti stretti. La stessa autorità ha individuato una società immobiliare aperta un mese fa ad Atene dai Kaili e da Giorgi. Le attività della società sono state congelate e vengono ora indagate.

 

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