Meloni gela la Fusani: “Sui rave party non torno indietro. Ora si rispettano le regole” (video)
Nelle oltre tre ore di conferenza stampa di fine anno, molti telespettatori hanno perso tra le 45 domande, uno dei momenti più effervescenti: un botta e risposta tra Giorgia Meloni e Claudia Fusani del Riformista.
Materia del contendere i rave party. «C’era davvero bisogno di un decreto per tre, quattro raduni l’anno? E che fine ha fatto la centralità del Parlamento?», lamenta l’ex giornalista di Repubblica e dell‘Unità «Ma quando mai – ribatte il presidente del Consiglio – una maggioranza rinuncia a far convertire un suo decreto per ridare la centralità alle Camere?». Però in quel testo ci sono altre norme incoerenti, la interrompe la giornalista.
Meloni alla Fusani: “Le nazioni normali non consentono i rave party illegali”
Meloni si spazientisce:«Per me non è secondario il segnale che vogliamo dare. Considero profondamente sbagliato vedere che da vario tempo arriva gente da tutta Europa a organizzare dei raduni illegali con spaccio di droga, violenze, in alcuni casi morti e devastazione di aree protette perché si diverte. Perché non si vanno a divertire in altre nazioni europee? Perché vengono a divertirsi da noi e non in Francia, Germania o Spagna? Perché noi siamo quelli che lo hanno consentito, ma le nazioni normali non consentono alla gente di devastare aree protette per divertirsi, perché ci sono le discoteche. Insomma, è finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola».
Nel decreto c’è anche l’ergastolo ostativo
Alla Fusani che ancora insiste, il premier riserva una chiusura tranciante. «Dicono: ma noi vogliamo solo cuocere gli arrosticini! E sapete quante norme deve rispettare chi vuole vendere gli arrosticini su suolo pubblico? Di che stiamo parlando?». Il segnale, incalza la Meloni replicando alla Fusani è chiaro: «Cari ragazzi che volete ballare devastando aree protette lo andate a fare da un’altra parte».
Inoltre, il decreto contenente le ultime disposizioni sul Covid prevede il reintegro dei medici non vaccinati anticipando una scadenza prevista comunque per domani, ha fatto osservare il presidente del Consiglio. «Avanti anche per l’ergastolo ostativo», ha rimarcato.