Sabina Guzzanti: “Stimo Giorgia Meloni. Ha fatto una scalata faticosa”. L’elogio che non ti aspetti
La Sabina Guzzanti che esprime “stima” per Giorgia Meloni è una notizia. “Ho stima per lei. Una donna presidente del Consiglio penso ci faccia sentire tutte più forti, oltretutto viene da un ambiente più maschilista di quello dell’area progressista e immagino che sia stata anche una scalata faticosa“. E’ il giudizio che non ti aspetti da una non certo amica di Fratelli d’Italia, della destra, del centrodestra, del premier. Solita alla critica corrosiva e abrasiva, in un’intervista al Corriere della Sera Sabina Guzzanti si esprime così sul premier. Lo fa nel corso di un colloquio per promuovere il suo nuovo spettacolo, ‘Le verdi colline dell’Africa’, all’ Ambra Jovinelli di Roma dal 15 dicembre.
Sabina Guzzanti al “Corriere”: “Ho stima per Giorgia Meloni”
L’intervista spaziava a tutto campo, dallo spettacolo al suo modo di fare satira. Di qui entra in ballo la politica. Tutto sommato, nelle sue varie imitazioni, ha trattato bene Giorgia Meloni… le fa notare Emilia Costantini. La risposta è giunta, dunque, puntuale. «Ho stima per lei». Diciamo che già c’era stata qualche avvisaglia di un apprezzamento, non politico, ma personale per Giorgia Meloni. Non siamo tra i frequentatori di PropagandaLive su la 7, ma giusto il 18 novembre scorso la Guzzanti è stata ospite di Diego Bianchi. Che le chiese un commento sull’ascesa a Palazzo Chigi della presidente di FdI. Il conduttore si aspettava una filippica. Teniamo presente che eravamo reduci dai commenti negativi di tante femministe, Natalia Aspesi e Michela Murgia in testa, che diffidavano della prima premier donna.
Sabina Guzzanti a “Propaganda Live”: “Il fatto che ci sia una donna fa un po’ piacere…”
Inveca la Guzzanti espresse anche oltre un mese fa un giudizio soft, per il suo stile: “Il fatto che sia donna un po’ fa piacere- diceva chiacchierando con Bianchi- . Un po’ di stima per il fatto che ce l’abbia fatta. Si è fatta da sola“. Successivamente era stato piuttosto esilarante un suo monologo in cui -provocatoriamente- invitava Giorgia Meloni a candidarsi segrettario del Pd. “Perché è l’unico nome che ha un minimo di credibilità, di esperienza politica”. E poi, per antitesi, sbeffeggiando il Pd, aggiungeva che “fare il segretario del Pd si può fare come secondo lavoro, nei ritagli di tempo. E – azzannando i dem- sarebbe l’unica a poter ricoprire il ruolo senza essere accusata di avere un passato comunista…”.