Sfregio in chiesa ad Avellino: escrementi nell’acquasantiera. Il parroco: “Un’aggressione”
Non è una semplice bravata, ma una vera e propria aggressione. Così del resto l’ha definita giustamente don Renato Trapani, che ha denunciato il ritrovamento di urina e escrementi nell’acquasantiera della chiesa di Sant’Adiutore di Cervinara, in provincia di Avellino. Un gesto a sfregio compiuto in un luogo di culto, che qualche ignoto ha pensato di profanare volgarmente per recapitare, vigliaccamente coperto dall’anonimato, un messaggio di attacco alla chiesa e alla collettività religiosa che raccoglie e rappresenta. Tanto che, lo stesso sacerdote, profondamente amareggiato e offeso, come uomo di fede e come pastore di anime, ai fedeli riuniti per la liturgia domenicale ha commentato: «Questa è una aggressione, non una bravata. Un’azione violenta contro quella che è la casa di tutta la comunità».
Avellino, escrementi e urina nell’acquasantiera in chiesa
Tanto che, lo stesso sacerdote, profondamente amareggiato e offeso, come uomo di fede e come pastore di anime, ai fedeli riuniti per la liturgia domenicale ha commentato: «Questa è una aggressione, non una bravata. Un’azione violenta contro quella che è la casa di tutta la comunità». E uno sfregio inaudito, mai verificatosi in passato, compiuto probabilmente nel buio e nel silenzio della notte. Infatti, secondo il racconto riportato dal sito Il Caudino, chi ha riempito l‘acquasantiera con escrementi umani e urina che don Renato ha poi trovato, ha agito nella notte tra sabato 3 e domenica 4 dicembre per compiere l’oltraggio.
Una vile aggressione contro la comunità religiosa
Anche perché, come stabilito da tempo dal parroco, le porte della chiesa sono aperte anche di notte. Una decisione varata in virtù di uno spirito di accoglienza, «per consentire di raccogliersi in preghiera a chi lo volesse senza limitazioni di orario». Un segnale di apertura. Di fiducia e di spirito comunitario, a cui qualche incivile ha risposto con aggressività e volgarità mirata a offendere e screditare. Perché se è vero che le chiese di Cervinara sono state in varie occasioni saccheggiate da furti. E altresì certo che, finora, nessuno aveva mai fatto un affronto del genere.