Test anti-Covid a chi arriva dalla Cina: la Spagna segue l’Italia. Ira di Pechino: “Vogliono sabotarci”
Il governo spagnolo del premier Sanchez, guidato dai socialisti e dall’estrema sinistra di Podemos, ha deciso di adottare la stessa linea del governo Meloni rispetto ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Sarà infatti chiesto un test negativo al coronavirus per poter entrare. Una decisione che spiazza la sinistra italiana, che aveva trovato modo di polemizzare anche su una misura anti-Covid di semplice buon senso. Il ministro della Salute spagnolo Carolina Darias ha motivato la necessità test anti Covid con la mancanza di trasparenza da parte della Cina.
La Spagna segue l’Italia: come Usa, India e Giappone
La Spagna diventa così la seconda nazione europea ad aver applicato restrizioni nei confronti degli arrivi dalla Cina dopo che il presidente Xi Jinping ha deciso di rimuovere la politica del Covid-zero, con un conseguente aumento dei contagi e dei morti legati all’infezione. A questo si è aggiunto il permesso concesso ai cittadini cinesi di tornare a compiere viaggi internazionali. Al di fuori dell’Unione europea, restrizioni ai viaggiatori provenienti dalla Cina sono state imposte da Stati Uniti, Giappone, India, Taiwan e Corea del Sud.
Test anti-Covid a chi arriva dalla Cina: la raccomandazione Ue
È facile immaginare che Italia e Spagna saranno presto imitate da altri Paesi Ue. Tutto ciò anche alla luce della lettera ai ministri della Sanità europei inviata dal commissario alla Salute Ue, Stella Kyriakides.
Il commissario Ue ha sollecitato i Paesi a prendere decisioni, in merito alla recrudescenza cinese del Covid, “sull’evolversi della situazione”. In particolare li ha sollecitati a valutare le attuali pratiche di sorveglianza genomica del virus, “con la possibilità di aumentarle nuovamente”. Tra i suggerimenti anche quello di avviare una sorveglianza delle acque reflue, che includa le acque di scarico degli aeroporti principali. “Se una nuova variante del Covid appare, in CIna o in Ue, dobbiamo poi individualrla immediatamente in modo da reagire prontamente”. La Commissione sta anche preparando alcune linee guida pe ri Paesi, in particolare per quanto rigurda i movimenti dei passeggeri tra l’Ue e la Cina. “Alla luce della rimozione delle restrizioni annunciata dal governo cinese – si legge – vi consigli di rimare vigili dal momento che i dati epidemiologici e i test dal Paese sono molto scarsi e la percentuale delle vaccinazioni e’ molto bassa”.
La protesta di Pechino: “Sporco trucco politico per boicottarci”
Da parte di Pechino, le misure italiane sono state accolte con grande irritazione. Il Global Times, tabloid del Partito Comunista, scrive oggi che “un piccolo numero di Paesi e regioni, come Usa e Giappone, vede la riapertura della Cina come un’altra possibilità per diffamare Pechino”. Stanno adottando, è l’accusa, uno “sporco trucco politico” per “sabotare i 3 anni di sforzi cinesi nella lotta al Covid e per attaccare il sistema”. Quanto all’Italia, “sta imponendo test obbligatori per i viaggiatori che arrivano dalla Cina, eppure il suo governo ha detto che non è stata trovata alcuna nuova mutazione nei recenti arrivi”.