Ucraina, Putin: «Questa guerra prima finisce, meglio è. Kiev si decida a trattare»
La missione di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca ha lasciato il segno in Russia. La calorosa accoglienza riservata da Biden e dal Congresso Usa al presidente ucraino ha convinto Vladimir Putin ad impegnarsi anche su quel fronte della comunicazione che lo trova decisamente in ritardo. E che lo ha ormai additato alla opinione pubblica mondiale come l’unico responsabile del conflitto in corso. E perciò corre ai ripari con il dichiarato intento di dismettere gli abiti dell’aggressore. «Il nostro obiettivo – ha infatti detto – non è far girare questo volano del conflitto militare, ma, al contrario, porre fine a questa guerra. Stiamo mirando a questo e continueremo a mirare a questo». E ancora: «Prima finisce, meglio è, prima i nostri avversari si renderanno conto che è necessario trattare, meglio sarà».
Putin incontra i giornalisti
Nello stesso tempo, tuttavia, non rinuncia a ribadire che è pronto a reagire colpo su colpo. E se Biden ha annunciato la fornitura all’Ucraina dei missili Patriot, Putin replica prima definendoli «obsoleti» e poi dicendosi sicuro che presto troverà un «antidoto» ai razzi di fabbricazioni americana. «Che li mettano – ha avvertito –. Schiacceremo anche i Patriot. Quindi sarà necessario mettere qualcosa al posto dei Patriot, sarà necessario sviluppare nuovi sistemi. Questo è un lungo processo complesso. Non è tutto così semplice». Ai giornalisti il capo del Cremlino ha consegnato anche una riflessione sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Con un accusa ben precisa: «È un attacco di terrorismo internazionale, direi di Stato».
«Presto un decreto di risposta al price cap sul petrolio»
A giudizio di Putin, infatti, «singole persone non sono in grado di effettuare tali attacchi senza il sostegno degli Stati». Accuse precise non ne ha fatte, ma ha invitato a seguire il criterio del cui prodest. «In questi casi, di solito dicono: “Guarda a chi fa comodo”». Da qui l’accusa a Kiev di non opporsi al transito del gas russo sul territorio ucraino, in quanto porta soldi alle casse statali: «Come dicono, il denaro non puzza». Sul fronte dell’approvvigionamento energetico, da Putin è arrivato anche l’annuncio di un decreto «con misure di risposta» al recente accordo Ue sul price cap al petrolio russo. «Lo firmerò lunedì o martedì». Infine, una previsione sulla guerra: «Il complesso militare-industriale ucraino si sta rapidamente esaurendo. La base militare russa, invece, crescerà».