Ue, «Governo quasi ineccepibile»: pure Monti loda Meloni. Ma non rinuncia alle sue lezioncine
Positivo, anzi «quasi ineccepibile». Nel corso del dibattito al Senato sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre, Mario Monti ha lodato l’azione del governo in relazione ai rapporti con l’Ue. «Sono lieto di poter dire che è stato positivo, quasi ineccepibile», ha detto il senatore a vita, indicando come eccezione quelle che ha definito «alcune schermaglie poco utili con la Francia». Insomma, bene il governo, ma senza esagerare. Anche perché il professore, che da poco ha lasciato la presidenza della Bocconi, ci ha comunque tenuto a dare qualche lezioncina. Ottenendo una replica fulminante del premier.
Monti loda il governo Meloni, ma non rinuncia alle lezioncine
«Un governo come il suo convinto, penso in buona fede, che i precedenti governi siano da “italietta” può essere tentato dal protagonismo. Ma ci sarà qualche volta una alternativa tra protagonismo e risultati e alle volte il protagonismo non è la scelta migliore», ha detto, portando come esempio cui guardare il suo governo. «Avrebbe potuto sbattere i pugni sul tavolo contro la austerità tedesca, ma ha preferito – ha sostenuto Monti – ottenere risultati con mesi e mesi di confronto durissimo per mettere nell’angolo la Merkel e togliere la camicia di forza tedesca alla Bce».
L’ammissione: «Lei può essere preziosa in Europa»
«Non bisogna mai togliere l’occhio dal triangolo cruciale Italia, Francia, Germania. Sono convinto – ha proseguito Monti – che quando l’Italia sta con le proprie forze economiche e finanziarie sulle proprie gambe in Europa, come in questo momento, può avere un ruolo particolarmente importante soprattutto quando Francia e Germania non sono perfettamente allineate tra loro». «Lei ha l’occasione di essere preziosa in Europa se riuscirà, nel momento in cui Francia e Germania sono disallineate sulla governance europea e sulla politica di difesa, a esercitare una funzione di mediazione a favore dell’Italia», ha quindi concluso Monti.
La replica di Meloni: «Nel tavolo a tre gambe, Italia, Francia e Germania, l’Italia mancava»
«Sono d’accordo col senatore Monti sul tema del rapporto tra Italia, Francia, Germania, di una sostanziale triangolazione, che però è mancata in questi anni. E noi lo sappiamo», ha replicato Meloni, ricordando che «quella Europa che fondamentalmente aveva queste tre grandi nazioni e che doveva tenersi come un tavolo con tre gambe ha barcollato perché le gambe erano due». «Oggi la situazione cambia e questo consente a noi di giocare un ruolo diverso sia con la Francia, sia con la Germania sia con tutte le altre nazioni», ha chiarito Meloni. Il premier quindi ha respinto ancora una volta l’idea, emersa anche dal dibattito al Senato, che in Europa esistano «nazioni di serie A, che sono belle, brave e buone, e nazioni di serie B, che magari vanno spinte fuori».