Ultima follia a Parigi, professoressa licenziata: non si è piegata al politicamente corretto
9 Dic 2022 13:50 - di Milena Desanctis
Professoressa licenziata perché non si piega al politicamente corretto e continua ad usare i termini “uomo” e “donna”. È accaduto, come racconta La Verità, nella prestigiosa università Science Po Parigi, «una delle fucine delle élite francesi dove insegnava Enrico Letta», al rientro delle vacanze estive. Protagonista di questa assurda vicenda è Valérie, un’insegnante di danza sala. La professoressa ha spiegato al sito Boulevard Voltaire che al ritorno delle vacanze si era accorta che le parole “uomo” e “donna” erano sostituite con “leader” e “follower”.
Francia, professoressa licenziata
Ma lei ha continuato a definire i ballerini come uomini o donne. Non l’avesse mai fatto. Perché alcuni studenti hanno denunciato delle «affermazioni sessiste, degradanti, discriminatorie, razziste» arrivate dal professoressa. Come riporta La Verità, secondo una testimone anonima, citata dal quotidiano Le Parisien, «alcuni studenti hanno denunciato il sessismo di Valérie, la considerano old school. Si sono sentiti a disagio». E a Science Po dopo averla invitata a cambiare atteggiamento, l’hanno licenziata in tronco senza pensarci un attimo.
La denuncia di censura
Non è la prima volta che l’università, «si genuflette alle ideologie woke, lgbt o alla Cancel culture». Per esempio, lo scorso luglio, ricorda il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro,«il ricercatore Leonardo Orlando ha denunciato di essere stato “censurato da Science Po”».
E per quale motivo? Avrebbe dovuto animare, «insieme alla giornalista del settimanale Le Point, Peggy Sastre, un corso dal titolo “Biologia, evoluzione e genere” legato alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Secondo il ricercatore, questa teoria “è diventata un tabù”».
E per quale motivo? Avrebbe dovuto animare, «insieme alla giornalista del settimanale Le Point, Peggy Sastre, un corso dal titolo “Biologia, evoluzione e genere” legato alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Secondo il ricercatore, questa teoria “è diventata un tabù”».
Il quotidiano ricorda poi un altro caso ancora. Nel 2021, a febbraio, Le Figaro Étudiant forniva la prova del fatto che alcuni studenti di Science Po fossero incitati – con la promessa di voti più alti – a utilizzare la scrittura inclusiva in un esame.
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