Urso: “Sul Pnrr ci saranno procedure più rapide. Lavoriamo a nuovi incentivi sull’auto elettrica”
“Il Pnrr è stato pensato prima di alcune criticità: ci sono 120 miliardi di opere pubbliche, sui 230 totali, e dovremmo realizzarle con un aumento delle materie prime del 35%. Speriamo di non dover tagliare progetti e ci impegneremo per sveltire le procedure anche grazie alla titolarità che ha il Ministero di essere un ‘difensore civico delle imprese’ esercitando, se serve, poteri sostitutivi per le autorizzazioni”. Così in una intervista a Repubblica il ministro a Imprese e Made in Italy Adolfo Urso.
“I fondi del Pnrr vanno spesi con un’adeguata visione industriale”
“Il nostro obiettivo – spiega ancora l’esponente di FdI – è supportare la riconversione e il consolidamento della filiera nazionale automotive per garantirne la sostenibilità ambientale, così come quella economica e sociale. Nel dopoguerra l’Italia è rinata sull’auto e sulla siderurgia, sull’Agip di Mattei e sulle autostrade. È un patrimonio a cui non possiamo rinunciare. Le risorse ci sono. Oltre agli 8,7 miliardi del fondo creato dal Governo Draghi ci sono fondi per complessivi 14 miliardi tra risorse nazionali, Pnrr e Ipcei fino al 2030. Vanno spesi bene con un’adeguata visione industriale. Il primo intervento è rivolto all’offerta, finanziato con 750 milioni dal fondo automotive, riguarda la riapertura degli sportelli dei Contratti di sviluppo e degli Accordi di innovazione, per favorire lo sviluppo della filiera, promuovendo l’insediamento, la riconversione e la riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili. Sono due le principali linee di supporto: investimenti produttivi e ricerca&sviluppo. Nel primo tavolo automotive che si riunisce domani (oggi, ndr) avvieremo un primo confronto sugli strumenti”.
Il ministro Urso: “L’auto elettrica è ancora percepita come un bene di lusso”
Sulla data del 2035 decisa a Bruxelles per lo stop alla vendita di auto diesel e benzina, Urso osserva: “Sosteniamo con determinazione la transizione ecologica ma non pensiamo che si realizzi solo con il passaggio all’elettrico in un arco temporale così breve. A differenza di altri non abbiamo una visione ideologica, non leggiamo la realtà con i paraocchi, e difendiamo il principio della neutralità tecnologica.
L’auto elettrica, spiega il ministro, “è percepita come un bene di lusso, riservata a pochi. Per questo gli incentivi sono stati rimodulati: è previsto un contributo aggiuntivo per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in per le persone con Isee al di sotto dei 30.000 e un contributo, pari al 50% di quello previsto per le persone fisiche, per le attività di autonoleggio. Si possono ripensare le modalità di incentivazione, ma c’è una precondizione: la diffusione delle colonnine di ricarica per sostenere la domanda. In assenza di infrastrutturazione la domanda di auto elettriche non può decollare”. Per questo, prosegue, “i fondi per gli impianti di ricarica elettrica nei condomini verranno prorogati a tutto il 2023 per acquisto e installazione”. Per quanto riguarda infine le critiche di Confindustria alla manovra, Urso conclude: “Sul taglio al cuneo in manovra ci sono 4 miliardi. È la seconda voce dopo il caro energia. Al momento non si poteva fare di più”.