Valditara: «Il cellulare in classe è mancanza di rispetto». Sterzata sul reddito di cittadinanza
«Il cellulare in classe è vietato da una circolare in molti casi disattesa del ministro Fioroni del 2007». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ospite a SkyTg24. «Può servire solo quando autorizzato dal docente per finalità didattiche. Altrimenti è una mancanza di rispetto nei confronti dell’insegnante che spiega, dei compagni che vogliono stare attenti e anche verso sé stessi. Questo, «perché chattare con un amico o guardare un film mentre c’è lezione è certamente diseducativo oltre che controproducente. Dico no al cellulare che sia dispersivo e contrario alle necessità di apprendimento. Su questo stiamo lavorando proprio a una circolare».
Valditara sul reddito di cittadinanza
Il ministro è tornato poi sul reddito di cittadinanza. Le polemiche sono fuori luogo, occorre chiarezza. Proprio per questo, dà un calcio alla demagogia di bassa lega e va a fondo della situazione. «La scuola di cittadinanza presuppone quella capacità della scuola di includere e valorizzare i talenti di ciascuno. E nel contempo è la scuola che non disperde nessuno, inducendo i ragazzi a completare l’obbligo scolastico. Di qui», ha affermato Valditara, «la mia proposta di consentire il reddito di cittadinanza soltanto a quei ragazzi che abbiano espletato l’obbligo scolastico».
«Bisogna creare le premesse per aprire la strada ai ragazzi»
«Vogliamo che i ragazzi possano avere gli strumenti per farcela nella vita», ha sottolineato senza mezzi termini il ministro. «Così come vogliamo affrontare il tema di quanti non cercano lavoro, che non frequentano l’università né un corso di formazione. Non è giusto che abbiano il reddito di cittadinanza. Lo abbiano purché si formino e cerchino di costruirsi un futuro dignitoso. Si tratta di ragazzi dai 18 ai 29 anni cui il nostro sistema mette a disposizione le scuole per gli adulti e corsi di formazione. Incoraggiamo anche con dei finanziamenti a creare le premesse perché un ragazzo possa farcela nella vita».