Violentò una tirocinante al Policlinico Umberto I, arrestato l’infermiere: così ingannò la ragazza

1 Dic 2022 17:41 - di Redazione
Violentò Policlinico Umberto I

Un infermiere di 55 anni è stato arrestato con l’accusa di aver violentato una ragazza di 20 anni nel Policlinico Umberto I di Roma. L’uomo è finito ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. L’aggressione sarebbe avvenuta lo scorso 26 ottobre ai danni di una tirocinante in una stanza inutilizzata dell’ospedale. La notizia ha fatto scalpore per il luogo e le modalità infami con le quali è stata perpetrata. L’infermiere avrebbe fatto credere alla ragazza che in quella stanza ci fosse un paziente. Ma, una volta all’interno l’ha violentata. La 20enne è poi riuscita a scappare dalla stanza e, ancora in stato di shock, ha raccontato quel che era avvenuto poco prima a un collega. Il quale l’ha quindi aiutata a denunciare il fatto agli agenti del commissariato dell’Università.

La ricostruzione dello stupro del Policlinico Umberto I

Un “quadro indiziario grave e consistente”. E’ quanto scrive il gip Marisa Mosetti nell’ordinanza di custodia cautelare con cui ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’infermiere. Lo stupro nel Policlinico romano avvenne lo o scorso ottobre. Alla misura disposta dal gip si è arrivati dopo le indagini della Polizia e dei magistrati del pool antiviolenza. Coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’uomo era una  “figura professionale di riferimento per il tirocinio” della vittima. E  “con l’inganno, in particolare facendole credere di dover somministrare la terapia a un paziente in una stanza isolata”, l’ha indotta “a seguirlo e a entrare in una camera buia; la cui porta poi l’uomo ha chiuso a chiave” consumando poi la violenza.

Arrestato l’infermiere 55enne: “condotta pericolosa, quadro indiziario grave”

“Le dichiarazioni rese dalla persona offesa possono essere apprezzate allo stato come attendibili – sottolinea il giudice -. Gli infermieri che si trovavano nel reparto la sera dei fatti hanno reso dichiarazioni del tutto concordanti con quelle della vittima sullo svolgimento della serata”. Il gip evidenzia “l’elevatissima pericolosità della condotta: non solo per il livello estremamente grave di aggressione alla libertà della vittima. Ma anche perché il luogo e le modalità” con le quali la violenza è maturata; unitamente “alla condotta tenuta dall’indagato dopo il fatto, evidenziano la convinzione dell’uomo di potere rimanere indenne da qualunque conseguenza”.

Policlinico Umberto I, il giudice: “simili episodi posso essere reiterati”

Nel motivare la decisione di disporre la misura cautelare, il giudice sottolinea come le condotte dell’indagato “fanno temere che simili episodi possano essere reiterati non solo nel luogo del lavoro, ma anche al di fuori”. L’azienda Policlinico Umberto I e il Sistema sanitario regionale si costituiranno parte civile nel procedimento penale. Lo annuncia in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “L’ infermiere accusato di avere violentato una giovane tirocinante, sottoposto a misura cautelare, è incompatibile con la sua funzione professionale. Attualmente è sospeso dal servizio”. E saranno prese tutte le misure, fino al licenziamento all’esito del giudizio.

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