Aiuti quater, Rampelli: “Il no delle opposizioni è surreale. È un voto anti-italiano e ideologico” (video)

12 Gen 2023 15:34 - di Sara De Vico

“Il governo Meloni è in carica da sessanta giorni eppure dal dibattito surreale e dagli scenari apocalittici evocati dall’opposizione è responsabile del caro vita. Del precariato, della disoccupazione. Dei problemi sociali, del debito pubblico, delle accise, del caro bollette”. Così Fabio Rampelli alla Camera durante la dichiarazione di voto a favore del decreto Aiuti quater.

Rampelli: il no dell’opposizione all’Aiuti quater è un voto contro gli italiani

“Rammento che buona parte di queste responsabilità appartengono alla sinistra che ha governato ininterrottamente per undici anni. È proprio per questo che il popolo italiano ha scelto il centrodestra. E ha scelto Giorgia Meloni. Per cambiare e per cambiarvi”, incalza tra gli applausi dei banchi del centrodestra. “Stiamo per votare il decreto Aiuti Quater. Talché – prosegue Rampelli – si deduce che precedentemente ci siano stati altri tre Decreti aiuti. La filosofia è la stessa. Eppure il voto di Pd e 5 Stelle cambia: mistero”. Il parlamentare di FdI mette in luce le contraddizioni dell’opposizione che rinnega se stessa. E preferisce le barricate ideologiche al bene comune.

Aiutare la nazione nel bel mezzo di una crisi economica devastante è un dovere

“Aiutare gli italiani nel mezzo di una crisi economica devastante è un dovere. Per questo motivo Fratelli d’Italia, pur stando all’opposizione, votò a favore di due di questi decreti su tre. Questione di stile”.  Poi elenca a volo d’uccello i punti chiave del provvedimento. “Ci sono 9 miliardi per lenire le sofferenze degli italiani. Ed è surreale apprendere che le sinistre voteranno contro i contributi al caro bollette. Perfino contro lo sconto fiscale di 1 miliardo e 600 milioni. Stanziato per la diminuzione le accise. Roba da non crederci”.

Ci vuole sempre qualcuno da odiare per giustificare la propria miseria

“In televisione – prosegue il vicepresidente della Camera – ci accusano di non aver ancora abolito le accise sulla benzina (lo faremo nei 5 anni). Però votano contro lo sconto fiscale per abbassare l’accisa sui carburanti. Votano contro i benefici accessori dati alle aziende e indirizzati ai moratori dipendenti”. Perché tanto rumore sulle accise, diventate il tema dominante di questi giorni? “Se avessimo in legge di bilancio prorogato gli sconti sul carburante avremmo impegnati altri 12 miliardi. Da sommare ai 22 per il caro bollette. Praticamente non sarebbe stato necessario votare il 25 settembre. E far approvare la finanziaria dal Parlamento. Sarebbe bastato sostituirlo con un video citofono. E invece quei soldi sono stati destinati al taglio del cuneo fiscal. All’aumento dell’assegno unico familiare. Alla decontribuzione sulle nuove assunzioni e sulle stabilizzazioni dei precari. All’aumento delle pensioni minime. Il voto contrario ha una sola ragione”, conclude Rampelli. “Che ha raccontato bene Umberto Eco: “Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificato nella propria miseria””.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *