Al via lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro. Ma sindaci di sinistra dicono no
Hanno detto no comuni come Roma, Milano, Bologna e Firenze. Vale a dire grandi città amministrate dal centrosinistra. Mentre in molti centri i cittadini possono da ieri accedere alle procedure per lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali (quelle dal 2000 al 2015) sotto i mille euro, in molti altri le giunte hanno deciso di precludere questa possibilità. La decisione è stata sempre presentata come una «scelta di equità», perché a dire di giunte come la Sala o la Nardella penalizzerebbe i cittadini che hanno sempre pagato e disincentiverebbe i comportamenti virtuosi. Insomma, si parte dal presupposto che chi ha accumulato debiti tutto sommato piccoli con l’ente pubblico lo abbia fatto per furbizia e non perché si è trovato in difficoltà. L’altro argomento usato per giustificare il no alla scelta del governo di dare una chance alla pace fiscale è il tema degli ammanchi che si verificherebbero nelle casse comunali, ma dai Comuni che invece hanno deciso di aderire arriva la spiegazione del perché si tratta di una preoccupazione totalmente accademica.
Lo stralcio riguarda cartelle «di difficile se non impossibile riscossione»
«Da rilevare che tale stralcio non determina ripercussioni negative sulle finanze dell’Ente in quanto tali crediti erano già stati considerati di difficile se non impossibile riscossione», ha spiegato per esempio l’amministrazione comunale di Arezzo, guidata dal sindaco di centrodestra Alessandro Ghinelli, la quale ha colto la possibilità messa in campo dal governo di perseguire un «alleggerimento della pressione fiscale maturata e di difficile esazione». La stessa giunta ricorda inoltre che «per le amministrazioni comunali lo stralcio è limitato alle somme dovute a titolo di sanzioni, degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e degli interessi di mora. Restano quindi dovuti gli importi in conto capitale dei tributi e delle sanzioni del codice della strada; in questo caso appunto saranno stralciati gli interessi».
Ma la sinistra si conferma il partito delle tasse a ogni costo
Anche per questo certe prese di posizione contro lo stralcio delle cartelle appaiono per lo più come dettate da ragioni prettamente ideologiche, legate al vecchio tic della sinistra di farsi sempre e comunque partito delle tasse. Oltre al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a quello di Milano, Giuseppe Sala, a quello di Bologna, Matteo Lepore, e di Firenze, Dario Nardella, si ascrivono alla categoria degli inflessibili esattori, tra gli altri, il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi e quello di Parma, Michele Guerra, mentre assai più rari sono i casi di giunte di centrodestra che abbiano compiuto la stessa scelta.
La possibilità di accedere alle agevolazione attraverso l’Agenzia delle entrate-Riscossione
Nonostante il niet di alcuni sindaci, comunque, per i cittadini permane la possibilità di accedere alle agevolazioni, passando direttamente per l’Agenzia delle entrate-riscossione, che ieri ha pubblicato sul proprio sito le modalità e il servizio per presentare la domanda di adesione al provvedimento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, che ha stabilito la possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti rottamazioni che risultano decadute per mancati pagamenti. La richiesta deve essere trasmessa in via telematica entro il 30 aprile 2023.
Come funziona la definizione agevolata
La definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni. A coloro che presenteranno la richiesta di Definizione agevolata, l’Agenzia delle entrate-riscossione, che ha pubblicato anche un’ampia sezione di Faq, invierà entro il 30 giugno 2023 la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione.