Anno giudiziario, Nordio: “Prima di ogni futura riforma ascolteremo toghe e avvocati” (video)

26 Gen 2023 12:46 - di Stefania Campitelli

Molti gli applausi al termine del breve ma denso intervento del ministro Carlo Nordio alla inaugurazione dell’Anno giudiziario in Cassazione.  Ermellini e politica a confronto alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella  con lo sguardo rivolto alla tanto declamata e mai realizzata riforma del pianeta giustizia.  Prima del Guardasigilli gli interventi del neo vicepresidente del Csm Fabio Pinelli (eletto ieri) e del primo presidente della Cassazione Pietro Curzio, giunto al suo ultimo anno di incarico.

Nordio: lavoriamo per dare un volto nuovo alla giustizia

“Nel solco dell’azione riformatrice avviata dalla spinta del Pnrr, abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo. In sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi”, Così il ministro Nordio che ha ribadito le priorità. Già illustrata nelle relazioni alle Commissioni Giustizia e alle Camere. “A questa meta stiamo lavorando dal primo giorno del nostro insediamento -assicura  nella consapevolezza che un obiettivo così ambizioso è raggiungibile solo con la leale collaborazione. E il costruttivo dialogo con tutti gli attori, nel rispetto delle prerogative di ciascuno”.

“Lavoriamo a una riforma in collaborazione con avvocati e magistrati”

Insomma il ministro, finito nel mirino dell’opposizione per le parole fraintese sul terreno delle intercettazioni, ha chiaramente teso una mano alle toghe, spesso in subbuglio. E a tutti gli attori della macchina giudiziaria. “Ogni futura riforma – dice Nordio – prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia. Dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura”.  Poi ha dedicato un passaggio all’arresto di Matteo Messina Denaro. “L’inaugurazione dell’anno giudiziario è allietata dalla brillante operazione che ha condotto all’arresto del più pericoloso latitante mafioso. Il nostro ringraziamento va alla magistratura e alle forze dell’ordine”, ha detto il ministro della Giustizia, “che con tenacia e competenza hanno conseguito questo storico risultato”.

Curzio: tanti problemi ma molti segnali di cambiamento

“I problemi sono pesanti e complessi, ma è importante cogliere i miglioramenti su questioni fondamentali”, ha detto a sua volta Pietro Curzio. Che ha acceso i riflettori sul cronico problema delle risorse. “Non bisogna essere esperti di scienza delle organizzazioni per comprendere che senza risorse umane, strumentali e finanziarie adeguate non si possono ottenere buoni risultati. Per molti anni si è praticata una linea di intervento sulla giustizia affidato a riforme a costo zero. Per decenni le assunzioni di personale sono rimaste bloccate. Di recente – ha detto il primo presidente della Cassazione – c’è stata una inversione di tendenza che si è consolidata con il Pnrr”.

 

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