Appello del sindaco di Amiens a Madonna: “Prestaci il nostro dipinto scomparso”. Giallo sul quadro
“Madonna, prestaci quel dipinto”. Non cessa la polemica innescata dall’acquisto all’asta del celebre “Diana ed Endimione” del pittore francese Jérôme-Martin Langlois non più presente da oltre un secolo nel Museo di Belle Arti di Amiens. La città lo rivuole e la prima cittadina della città francese si rivolge direttamente alla rock star. “Madonna, probabilmente non conosci Amiens. Ma negli ultimi giorni si è sviluppato un legame speciale tra voi e la nostra città francese. Rivolgo il mio appello a Madonna perché presti alla città di Amiens un’opera finora scomparsa!“. Così esordisce la sindaca di Amiens, Brigitte Fouré, in un video indirizzato alla popstar e pubblicato sul suo account Facebook. Si tratta di un messaggio nel tentativo di ottenere “in prestito” uno dei quadri della collezione della cantante statunitense in vista del 2028; nell’ambito della candidatura di Amiens a capitale europea della cultura.
La sindaca di Amiens scrive Madonna
La storia del dipinto sembra un giallo in piena regola. Secondo un’inchiesta del quotidiano parigino “Le Figaro” Madonna avrebbe acquistato nel 1989 ad un’asta di Sotheby’s a New York per 1,3 milioni di euro il dipinto “Diana ed Endimione” (1822 circa) del pittore Jérôme-Martin Langlois (1779-1838), esponente del neoclassicismo. Si pensa con pohi margini di errore che potrebbe essere quello che si pensa sia stato distrutto nel bombardamento del Museo di Belle Arti di Amiens nel 1918. Nel 2015, sempre secondo “Le Figaro”, un ricercatore di Amiens avrebbe individuato il dipinto in un servizio fotografico di “Paris Match” realizzato in una villa di Madonna. In seguito a questa scoperta, il Museo di Amiens presentò una denuncia contro ignoti per il furto del dipinto. Da allora il caso non ha avuto sviluppi. La sindaca Brigitte Fouré ha colto l’occasione della pubblicazione di questo articolo sul “Figaro” per richiamare l’attenzione della cantante: “affinché accetti di prestarci quest’opera! Potrà così, per un po’, tornare ad Amiens e farsi vedere da migliaia di abitanti di Amiens!”
Il giallo “Diana ed Endimione” sparito da un secolo
Nel 1918 il centro di Amiens fu bombardato dall’esercito tedesco. Il padiglione nord-ovest del Museo di Belle Arti fu sventrato da un siluro, ricostruisce l’Adnkronos. Sebbene dopo la prima guerra mondiale la maggior parte delle opere esposte fosse stata recuperata da parte del curatore capo, Albert Roze, furono tuttavia quindici i dipinti mancanti tra quelli precedentemente appesi nel padiglione in rovina. Mentre gli studiosi ritenevano che questo insieme fosse purtroppo andato in fumo durante la guerra, negli anni Settanta un giovane storico dell’arte di nome Jacques Foucart, curatore del dipartimento di pittura del Louvre, intraprese una ricerca su una delle opere conosciute da incisioni e schizzi: “Diana e Endimione” di Langlois, una commissione reale del 1817 eseguita nel 1822 dall’artista e destinata alla decorazione della sala di Diana a Versailles, come riporta “Le Figaro”. Raffigurante una scena delle Metamorfosi di Ovidio, il dipinto fu esposto ed entrò nelle collezioni di Luigi XVIII, prima di essere acquistato dallo Stato nel 1873, che lo depositò cinque anni dopo nel museo di Amiens.
Il quadro è quello di Madonna?
Durante le sue ricerche negli inventari, Jacques Foucart notò che non c’era più traccia del dipinto dal 1911. È stata una svista? È stato messo in magazzino? Qualcuno se ne è appropriato indebitamente? Lo specialista ipotizzò infine che il dipinto fosse stato distrutto durante il bombardamento. Ma più di dieci anni dopo questa ricerca, nel 1989, Sotheby’s mise all’asta un dipinto di “Diana ed Endimione” che assomigliava come una goccia d’acqua a quello del museo di Amiens. L’opera, che era passata per una galleria di rue du Faubourg-Saint-Honoré a Parigi, non era stata riconosciuta come Langlois: non era né datata né firmata e non presentava alcun timbro sul retro; a differenza del dipinto scomparso nel museo di Amiens. Secondo il catalogo di vendita di Sotheby’s, le dimensioni della tela, 317,50 cm × 210,82 cm, sono inferiori di tre centimetri in altezza rispetto al dipinto di Amiens. L’opera è stata troncata per rimuovere la firma e la data dalla tela?