Autonomia differenziata, giovedì il testo in Cdm: da Marsilio a Zaia, governatori “fiduciosi”
Timing confermato per il disegno di legge sull’autonomia differenziata, che arriverà in Consiglio dei ministro giovedì. Nel pre-Consiglio di oggi è stata esaminata la bozza di testo ed è stato deciso “qualche ritocco”, uno riguarderebbe un rafforzamento del ruolo del Parlamento.
Berlusconi è ottimista: “Le Regioni avranno più risorse e più poteri”
Del resto, l’autonomia fa parte del programma presentato in campagna elettorale. Tuttavia, non si escludono “cambiamenti in corso d’opera”. Un provvedimento bandiera per la Lega di Salvini. Oggi ne ha parlato anche Silvio Berlusconi: “Le Regioni – dice il leader di Forza Italia sui Social – avranno più risorse e più poteri con l’autonomia, per gestire i servizi essenziali per i cittadini, a partire naturalmente dalla sanità. Dobbiamo pensare che ogni anno 200mila cittadini raggiungono la Lombardia da altre Regioni per sottoporsi a interventi chirurgici. Quindi, dobbiamo garantire a tutti una sanità di assoluta qualità”.
Marsilio: “Confido nella capacità di sintesi della Meloni”
Tra i presidenti delle Regioni di centrodestra si respira un clima di fiduciosa attesa. Il disegno di legge sull’autonomia “deve contenere un’equilibrata divisione di risorse e poteri. Tutto qui. Se mi preoccupa la bozza Calderoli? Mi preoccupa tutto: le bollette, l’autonomia. Viviamo di preoccupazioni. Questa non è una preoccupazione diversa da tante altre”. A dirlo, all’Adnkronos, è il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. L’esponente di Fratelli d’Italia si dice “preoccupato” per il livello del dibattito: “Non si riesce a fare una discussione vera su questo tema, ogni parola detta viene strumentalizzata. Mi affido alla capacità di sintesi di Meloni e del governo nel suo complesso”.
“Sull’autonomia differenziata mi aspetto una divisione equilibrata”
Sulle richieste dei governatori del Centro e del Sud, Marsilio taglia corto: “Con Calderoli ho sempre parlato e lui mi ha sempre ascoltato. Peraltro porta il suo nome una legge fondamentale in materia di federalismo fiscale di Roma Capitale e di superamento della spesa storica. Ha già dimostrato nella sua storia – conclude Marsilio – una capacità di sintesi e di dialogo, sono fiducioso che questo avverrà anche adesso”.
Occhiuto: “Approvate le modifiche al testo proposte dei presidenti del Sud”
Ottimista anche il governatore della Calabria Roberto Occhiuto. “Il testo sull’Autonomia differenziata predisposto dal ministro Roberto Calderoli andato oggi in pre-Consiglio rappresenta un positivo passo in avanti. Ringrazio i ministri di Forza Italia per il prezioso lavoro svolto in queste settimane, portando avanti le proposte di modifica che io e altri presidenti di Regione del Sud avevamo avanzato. Molto bene che dal provvedimento siamo stati cancellati i riferimenti all’ingiusto criterio della spesa storica”.
“Come ho affermato in più occasioni – aggiunge il presidente della Regione Calabria – nessun pregiudizio sull’Autonomia differenziata, che è una possibilità offerta dalla Costituzione alle Regioni. Ma si garantiscano prima gli obblighi che la nostra Carta fondamentale pone in capo allo Stato in ordine alla definizione dei fabbisogni standard, ai diritti sociali e civili garantiti con uniformità su tutto il territorio nazionale ed alla perequazione. Solo cosí l’attuazione del Titolo V può servire a rinsaldare l’unità nazionale, senza spaccare il Paese”.
Zaia: “Governo coerente, l’autonomia differenziata non mina l’unità d’Italia”
Sono ancora più ottimisti i presidenti di Regione della Lega. Come il veneto Luca Zaia. “Sarà finalmente l’occasione per dar corso ai dettami dei padri costituenti. Nell’ossequioso rispetto della Costituzione, con l’autonomia si va verso un Paese che prende sempre più le connotazioni federaliste, sancite dalla Carta”. “È un bel segnale – prosegue il presidente del Veneto – l’inizio pragmatico di un percorso. Siamo di fronte a un Governo coerente, che rispetta i cittadini, che dimostra di avere un’importante visione per il futuro del Paese. Si abbandona il centralismo, senza minare in alcun modo l’unità dell’Italia, ma anzi rinsaldandola attorno a una riforma attesa da anni. Il Governo sta dimostrando di saper guardare al futuro, con responsabilità e modernità”.