Bassetti asfalta Antonella Viola e brinda con un calice di vino rosso: “In dosi moderate fa bene”

21 Gen 2023 14:01 - di Alberto Consoli
Bassetti Antonella Viola

Una foto ti seppellirà. Con in primo piano un calice con un fondo di vino rosso, l’infettivologo Matteo Bassetti, “seppellisce”  via social  Antonella Viola. Con la sua intemerata contro gli effetti legati al consumo di alcol l’immunologa è nell’occhio del ciclone. La docente dell’Università di Padova appoggia la scelta  dell’Irlanda di indicare sulle bottiglie di vino e alcolici i rischi per la salute. In un post pubblicato sul suo profilo Instagram, infatti, Matteo Bassetti – che si ritrae con un bel bicchiere di vino rosso in mano – ha scritto: “Antonella Viola ha detto che il vino rimpicciolisce il cervello; ed è paragonabile all’amianto per i suoi danni. Si è definita astemia anche se si concede un calice solo nei ristoranti stellati. Ha raggiunto livelli di scienza elevatissimi. Inarrivabili per chi ama il vino. Cin Cin“. La prende in giro con garbo.

Vino cancerogeno? Antonella Viola travolta dalle critiche

L’intervista della Violea rilasciata al ‘Corriere del Veneto’ grida vendetta: per motivare la sua posizione ha citato alcuni studi che indicano un rischio aumentato per alcune forme di tumore e possibili effetti sul cervello; concludendo che “insomma, chi beve ha il cervello più piccolo”. “Orfana” del Covid, la Viola si improvvisa proibizionista, danneggiando l’Italia. L’ha messa in riga il ministro Lollobrigida. Oggi la bacchetta Vittorio Feltri dalle colonne di Libero: “Il vino buono non è un veleno ma un toccasana. Come dimostra il fatto che molti centenari italiani sorseggiano un po’ di bianco e un po’ di rosso senza dare retta alla menagramo docente all’Ateneo di Padova”. E  Matteo Bassetti infierisce contro la collega incauta.

Bassetti asfalta Antonella Viola con l’ironia e una foto

La prende con stile il direttore di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova: il suo “è un messaggio corretto dato nella maniera sbagliata”, spiega all‘Adnkronos Salute. “Credo che sia giusto dire alle persone che non bisogna esagerare;che il vino può far male quando si usano delle grandi quantità. Però”, la incalza Bassetti, non lo è altrettanto dire, “in un Paese come il nostro dove siamo cresciuti in qualche modo con la cultura del vino, che rimpicciolisce il cervello; o che è come l’amianto o chissà quale altro tipo di sostanza cancerogena”. Non dire fesserie, è il sottotesto.

Bassetti alla Viola: “Fare attenzione quando si parla”

Bassetti ne fa una questione di comunicazione totalmente sballata. “Dire che bere con moderazione non dovrebbe causare problemi è una cosa secondo me molto importante. Anche perché ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano che in alcuni setting piccole quantità di vino non solo non fanno male; ma possono addirittura far bene. E’ chiaro che è il problema dell’etanolo e di quelli che possono essere i danni che il vino può provocare: ma è sempre un discorso tra la moderazione e il consumo saltuario”. Altra obiezione del medico è che il vino “è molto diverso rispetto alle sigarette: perché le sigarette o altre sostanze anche in bassa quantità possono avere un effetto cancerogenetico. Il vino, evidentemente, con quantità minori, credo che non ce l’abbia”.

“Non passi il concetto che piccole quantità di vino fanno male”

“Non sono esperto di questo argomento – precisa l’infettivologo- . Mi interessava, però, visto che il messaggio che è arrivato un po’ forte, dire che secondo me bisogna fare un po’ di attenzione quando si fa comunicazione. Dicendo cose molto forti si può finire per ottenere un effetto contrario. Perché poi la gente finisce per non ascoltarci più”. Quanto al suo post a presa in giro sui social precisa: “Sembra un post polemico, ma non è così – chiarisce -. Per me il problema sta unicamente” nella differenza “tra il bere responsabilmente e l’abuso. E’ evidente che l’abuso di ogni tipo di sostanza può portare a problemi. Non deve passare il concetto che piccole quantità di alcol non vanno minimamente bevute”.

Niente etichettature: alcune bottiglie sono opere d’arte

“E’ anche una questione culturale. Veniamo da un Paese in cui la cultura del vino è insita nel nostro Dna. Io, personalmente – ammette dunque il medico – una bottiglia di Masseto, di Sassicaia o di Brunello di Montalcino, con la sua bella etichetta con stampato sopra: ‘L’alcol nuove gravemente alla salute’, dico magari anche no. Secondo me anche quelle bottiglie sono opere d’arte, su cui eviterei di fare quelle scritte”.

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