Bonaccini sogna un Pd normale: da segretario incontrerò Meloni per dirle che siamo avversari, non nemici
L’aspirante segretario del Pd Stefano Bonaccini sogna un partito normale, forse non più avvitato sulle vecchie logiche del passato. Un Pd impossibile, che rinuncerebbe, se si avverasse il proposito enunciato da Bonaccini, alla demonizzazione dell’avversario. Una delle eredità più longeve del comunismo che nel Pd ha messo radici profonde. Ecco cosa ha detto: «Se divento segretario, il primo incontro lo chiedo a Meloni per dire che troverà in me non un nemico ma un avversario che darebbe e pretenderebbe rispetto. Ad ogni critica aggiungeremo una proposta alternativa e se si trova un accordo si collabora nell’interesse degli italiani».
Bonaccini vuole fare il candidato moderato contro l’estremista Schlein
C’è da credergli? Chi lo sa. Magari nel Pd si sono resi conto che dare addosso al leader dello schieramento avversario, evocando i fantasmi del passato, mettendosi arbitrariamente dalla parte dei “buoni”, degli “umani”, dei “giusti” è un atteggiamento impolitico, che fa perdere voti e credibilità. Ma poi un conto sono le intenzioni di Bonaccini, che vuole darsi l’identità del “moderato” contro l’estremismo di Elly Schlein. Un altro conto è quello che succederà dopo, quando dovrà tenere a bada le anime in ebollizione del partito.
Ma cavalca il tema dei porti assegnati alle Ong: “Tutti comuni a guida Pd”
E c’è da aggiungere che Bonaccini non ha fatto una bella figura cavalcando il tema dei porti assegnati alle navi delle Ong. “Noi abbiamo accolto un centinaio di migranti a Ravenna, su richiesta del governo – ha detto – E lo faremo sempre quando ci verrà chiesto perché la solidarietà non deve conoscere colore politico. Ma è un po’ curioso che queste navi vengano fatte attraccare in porti di comuni amministrati dal Pd e fanno fare circumnavigazioni in mare… Quindi sarò malizioso ma voglio vedere in conferenza della regioni i numeri del piano sbarchi per il futuro”. L’accoglienza dev’essere un valore sempre, indipendentemente dal colore dell’amministrazione della città in cui i migranti sbarcano. O per Bonaccini non è così?
Il compromesso sulle primarie online
Intanto si è chiuso con un compromesso il braccio di ferro durato giorni sulle primarie online. L’intesa, di fatto, circoscrive la possibilità di consultazione online a casi specifici. E’ ammesso il voto sulla piattaforma online per quanti sono residenti o domiciliati all’estero, per disabili e malati, per chi non possa recarsi al seggio a causa di altri impedimenti che saranno definiti dalla commissione nazionale del congresso (per esempio gli studenti fuori sede) e per coloro che abitano troppo distanti dal seggio.