Botta e risposta al vetriolo tra Bonelli e Conte: “Tu eri amico di Bolsonaro”. “Tu hai un consenso modesto”

27 Gen 2023 20:14 - di Redazione
Bonelli Conte

Giuseppe Conte e Angelo Bonelli non se le mandano a dire. Si infiamma la polemica che vede i due leader protagonisti di un botta e risposta al vetriolo. “Opportunista” e “trasformista” le accuse di Bonelli a Conte; “fa gli interessi di partito” e riscuote un “modesto consenso” la replica del presidente dei 5Stelle. Oggetto del contendere, l’ipotesi di un ingresso dei pentastellati nel gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo: Conte vola a Bruxelles, incontra il copresidente del gruppo dei Verdi-Ale a Strasburgo Philippe Lamberts e Bonelli non la prende affatto bene.

E se la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo fa sapere che la causa ambientale “non è appannaggio di un solo partito” e che non esiste “il monopolio di uno spazio politico da sfruttare negli anni”, i Verdi italiani oggi rispondono con il dossier anti-5S presentato da Bonelli e dall’ex grillina Eleonora Evi nella sede della Stampa Estera e già inviato ai colleghi europei perché facciano “molta attenzione a chi fanno entrare nella nostra casa comune”, dicono.

Un ‘dossier’ in cui vengono elencati i ‘capi d’accusa’ a carico dei pentastellati (in realtà più a carico di Conte): dalle pericolose frequentazioni con la destra xenofoba all’euroscetticismo, dagli endorsement di Trump a Conte alle relazioni politiche con Bolsonaro, fino ad arrivare al condono di Ischia e le scelte politiche dei governi Conte giudicate niente affatto green. Quindici pagine con tanto di fotografie e bibliografia finale, una selezione di testi “che rivelano la vera natura del M5S”.

In più, c’è da dire che Bonelli non sembra aver digerito la spaccatura che si è consumata in vista delle regionali nel Lazio (“Io ho chiesto a Conte di unire le forze e di proporre anche lui il nome. Gli ho chiesto il motivo del suo no e mi ha risposto che alleandosi con il Pd avrebbe perso voti. Bene, ora probabilmente perderemo la Regione Lazio perché con questa decisione la consegna alla destra”, si è sfogato oggi Bonelli). Ma il leader del M5S non ci sta e parla di “accuse false” che rispedisce al mittente: “Non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa dell’interesse di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto“, dice l’avvocato.

Come andrà a finire si capirà a breve: l’ingresso dei 5S sarà deciso dal gruppo Ue con un voto che dovrebbe avere luogo nel giro di un paio di mesi, e il gruppo è sovrano, come ha ricordato oggi anche la co-portavoce dei Verdi italiani Eleonora Evi, aggiungendo però “che la famiglia dei Verdi europei ha il potere di influire su questa decisione”.

La presenza della Evi alla Stampa Estera per presentare il dossier anti-5Stelle non è un dettaglio da poco, non passa inosservata ed entra a pieno titolo nella bagarre: ex grillina, passata, dopo aver rotto con il Movimento, ad Europa Verde, subito dopo la conferenza stampa è finita nel mirino degli ex colleghi, a Bruxelles come a Roma, visto che in queste ore rimbalza –in chat al vetriolo visionate dall’Adnkronos– l’audio di una sua intervista a Radio24, datata febbraio 2006, in cui sosteneva che “dovremmo liberarci delle catene della moneta unica che tiene insieme Paesi diversi”, elencando 3 “buone ragioni per uscire dall’euro”, più un video tratto dal sito ‘salvo5puntozero’ in cui Evi difendeva a spada tratta l’alleanza con Nigel Farage, affermando che “il fatto di essere confluiti in Efdd ha il suo peso e sta vedendo i suoi frutti”.

Parole che non sfuggono ai colleghi che le rimproverano -in alcune chat- di aver “battagliato contro l’euro e ora spara contro di noi”, “complimenti per il voltafaccia, ma soprattutto… per la faccia di c…o”, l’affondo di un ex collega di Bruxelles.

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