Braccio di ferro fra Pentagono e segretario di Stato Usa, Blinken, sull’invio degli Abrams in Ucraina

26 Gen 2023 18:05 - di Paolo Lami
UCRAINA_ABRAMS_TANK

E’ stata una scelta non facile, molto combattuta e che ha visto un lungo braccio di ferro fra il Pentagono e il segretario di Stato, Anthony Blinken, quella di inviare i tank Abrams in Ucraina, un tira e molla dove falchi e colombe si sono confrontate negli Stati Uniti prima di arrivare alla decisione che ha convinto anche Berlino ad autorizzare i partner europei a mandare i Leopard 2.

Annunciando la decisione di inviare gli Abrams all’Ucraina, mezzi che, comunque, potrebbero arrivare sul teatro di guerra non prima di un anno, Joe Biden ha sottolineato che lo faceva con la raccomandazione del segretario alla Difesa , Lyod Austin.

Ma in realtà il capo del Pentagono, insieme agli altri leader militari, per settimane ha ripetuto che non aveva senso inviare questi carri armati in Ucraina, e la raccomandazione di Austin è arrivata appena 48 ore prima dell’annuncio di Biden. E solo quando era ormai chiaro che il presidente aveva, per ragioni politiche e diplomatiche, preso la sua decisione.

Secondo la ricostruzione delle fonti citate oggi da Nbc news, lo stesso Biden all’inizio non voleva mandare gli Abrams, nonostante le insistenze di Berlino e le altre pressioni, ma a convincerlo è stato il segretario di Stato, Anthony Blinken, che invece era favorevole all’invio dei carri armati e gli ha presentato le possibili soluzioni ad un problema che stava mettendo a nudo divisioni tra Usa ed alleati europei.

A questo punto il presidente Biden ha incaricato il suo consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, di trovare una mediazione con il Pentagono. Alla fine in una riunione con il suo team di sicurezza, Biden ha preso la decisione, annunciata ieri, dell’invio di 31 Abrams che però non arriveranno in Ucraina prima di mesi, se non un anno. Ma con questa promessa di un invio futuro, Washington ha soddisfatto al richiesta di Berlino, ed aperto quindi la porta all’invio subito dei Leopard di fabbricazione tedesca.

E’ la seconda volta che sul conflitto ucraino la Casa Bianca ha spiazzato i vertici militari. Le fonti citate dall’emittente ricordano infatti che il mese scorso i leader militari furono colti di sorpresa dalle notizie dell’invio in Ucraina di sistemi di difesa missilistica Patriot, una cosa che per loro era ancora in fase di discussione.

Il Pentagono era stato in effetti molto chiaro nello spiegare, fino alla fine della scorsa settimana, che era “semplicemente molto più ragionevole” l’invio dei Leopard 2 in Ucraina piuttosto degli Abrams, perché i mezzi tedeschi possono arrivare molto più velocemente e sono molto meno complicati da mantenere.

Per quanto convinti che gli Abrams non fossero l’opzione giusta per Kiev in questo momento, Austin e Milley erano comunque convinti che agli ucraini servissero al più presto possibile nuovi tank. E quando la Germania ha mostrato chiaramente che non li avrebbe inviati da sola, allora a Washington non è restato altro che agire.

Quanto ai tank britannici Challenger 2 arriveranno in Ucraina , ha reso noto il sottosegretario britannico alla Difesa, Alex Chalk, entro la fine di marzo aggiungendo che l’addestramento dei soldati al loro uso inizierà, invece, lunedì.

 

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