Calenda contro il Pd: «Vogliono il fritto misto populista». E ai suoi: «No al circolo di sfigati»
Carlo Calenda sgomita. Il “suo” Terzo Polo continua a cercare quell’identità politica difficile da definire. I consensi sono pressoché fermi. Allora lui cerca di passare al contrattacco, cercando di conquistare un po’ di visibilità. Innanzitutto avverte i suoi: «Se incominciamo a fare a chi più è liberale, i liberali rimangono un circolo di sfigati che fanno training autogeno tra di loro. Il circolo più è esclusivo meno persone ci sono dentro». Poi attacca – come da consuetudine – il governo da una parte e i Cinquestelle dall’altra. Ma tiene sott’occhio il Pd. In sostanza, gli “sfigati” sono anche i dem, che non riescono neppure a capire con chi allearsi.
Calenda e il fritto misto populista
Al veleno è il botta e risposta tra Carlo Calenda e Stefano Bonaccini su Twitter. Il leader di Azione commenta il colloquio del governatore e candidato alla segreteria dem sulle pagine de “La Stampa” con un tweet il vetriolo. «Bersani, D’Alema, M5S, De Luca e Emiliano. L’involuzione di Bonaccini verso il “fritto misto populista”, è un problema per tutti i riformisti perché riduce la possibilità di alleanze a zero. Occorre procedere spediti verso la costruzione del partito unico libdem».
La risposta di Bonaccini
Pronta arriva la risposta di Bonaccini, che non si fa attendere. «Caro Carlo», scrive il presidente dell’Emilia Romagna. «Leggi il pezzo per intero invece del titolo. Oppure leggi l’intervista ad “Avvenire”. Visto che ti interessa tanto occuparti del Pd prenditi mezz’ora, vienimi ad ascoltare alla prossima iniziativa, così giudicherai ciò che dico, non ciò che titolano. Buona domenica».
La controreplica di Calenda
«Stefano», replica Calenda, «stai dunque smentendo il rientro di D’Alema e Bersani e l’alleanza con il M5S? Perché ciò è importante non solo per il Pd, ma per la possibilità di alleanze con noi. Sono molto felice di questa notizia che chiude la stagione del campo largo. Bravo».