Cento giorni della Meloni: dalla copertina di Vanity Fair sulla “donna pericolosa” ai successi internazionali…

30 Gen 2023 14:46 - di Mario Campanella
vanity fair meloni

I primi cento giorni del governo Meloni hanno tappato la bocca alla melassa retorica che dipingeva, in piena campagna elettorale, una destra estremista alla guida dell’Italia. Un racconto suggerito dalla noblesse oblige del pensiero unico nostrano, ansioso di mascariare chi avrebbe vinto certamente le elezioni. Il deputato di FdI Giordano (che peraltro fa parte della commissione Ue di Montecitorio) ha ricordato gli articoli che furono sintetizzati da un memorabile esempio di pessima propaganda, allorquando Vanity Fair mise in copertina la futura Premier con l’agghiacciante titolo “Giorgia Meloni è la donna più pericolosa d’Europa“, a fronte di  un autorevole studio  statunitense che recentemente mette il nostro Presidente del Consiglio non solo al quarto posto tra i leader più credibili del mondo, ma soprattutto al primo in Europa. Quel vero e proprio necrologio preventivo di Vanity Fair è stato clamorosamente smentito dai fatti. Perché, in questi tre mesi, lo spread è calato dì ben sessanta punti, facendo risparmiare un bel po’ di interessi passivi alle nostre lacunose casse. La destra,  descritta strumentalmente da Enrico Letta come eversiva, barbara e ascariota, veleggia nei sondaggi, recita un ruolo di avanguardia nelle dinamiche comunitarie, si è resa co- protagonista del price cap sul gas, ha confermato la sua netta posizione atlantista mentre lui, il caro Enrico, sta per essere sfrattato dal Nazareno con un partito in coma irreversibile. Certo, la legislatura è lunghissima, i  problemi non mancano, la guerra purtroppo non si ferma e la stagnazione europea, prevista da tutti gli analisti per il 2023, seppure contenuta , è una realtà da affrontare. Bisogna convenire che grazie ai primi 100 giorni di attività di Giorgia Meloni l‘immagine della destra italiana ed europea, come osservato da Giordano, è finalmente messa nella giusta luce. L’Italia è rispettata (lo era anche con Draghi ci mancherebbe) e i Nostradamus della sinistra militante non hanno più argomenti. Semmai, se l’emorragia del Pd continuerà, toccherà paradossalmente alla leader italiana inventarsi un’opposizione: una goliardia, certo, ma non più ridicola dei profeti di sventura finiti sotto la polvere.

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