Confindustria ammette: “Economia italiana meglio delle attese”. Zittite le Cassandre
Luci e ombre sull‘economia italiana, che sta andando “meglio delle attese”. A sostenerne l’andamento è il prezzo del gas, ai livelli più bassi da oltre un anno, e la tenuta del potere d’acquisto delle famiglie. Rosiconi di tutta Italia, Cassandre, sinistra tutta e grillini leggano le conclusioni del Centro studi di Confindustria nella nota Congiuntura flash. Dovranno ricredersi dopo gli attacchi concentrici al governo Meloni che secondo loro avrebbe portato devastazione, speculazione sui mercati, Borse a picco.
Confindustria: “Meglio delle attese. Reggono famiglie e consumi”
Certo, la situazione è dificile, complicata. Tra luci e ombre, vista la congiuntura difficile che sta attraversando tutta l’Europa, le cose però vanno “meglio delle attese”. La nota del centro studi di Confindustria specifica: “Il prezzo del gas ai livelli più bassi da oltre un anno e la tenuta del potere d’acquisto totale delle famiglie (in termini reali) sostengono l’attività, su livelli migliori di quanto ci si attendesse. Come confermato da fiducia e indici di Borsa in recupero” sottolinea il Csc. Non nascondendo le negatività: “In negativo agisce il forte rialzo dei tassi, che toglie risorse a investimenti e consumi, colpiti anche dall’inflazione, in calo ma ancora elevata”. Per quanto riguarda il forte rialzo dei tassi di interesse la nota rileva: a novembre il costo del credito ha continuato a salire arrivando al 3,37 per le pmi (era 1,7% a inizio 2022) e al 2,67 per le grandi (da 0,76). Un aggravio di costi che toglie risorse a investimenti e consumi, questi ultimi colpiti anche dall’inflazione, che è in calo ma resta ancora elevata: a dicembre 11,6 da 11,8 a novembre, maggiore per le famiglie meno abbienti (+18,4 contro +9,9).
Confindustria: “Ottimismo in zona euro”
In generale, nella zona euro c’è più ottimismo. In calo l’inflazione nell’area (+9,2% a dicembre, da un picco di +10,6%), anche se in ritardo di 4 mesi sugli Usa, dove è inferiore di quasi tre punti (+6,5%). Questo dato, osserva il Centro studi di Confindustria, si affianca ad altri altrettanto positivi: il rialzo dell’indicatore di sentiment (95,8 a dicembre, da 94,0); il PMI composito che segnala una flessione più contenuta (49,2 da 47,8); il rimbalzo della produzione industriale, oltre le attese (+1,0% a novembre). Tuttavia, l’incertezza e la spinta restrittiva che proviene dai tassi tengono ancora alti i timori di una (moderata) recessione nel 2023 nell’area euro.
In flessione l’industria, bene il turismo
Se l’industria è in flessione, tengono il reddito e i consumi. Iservizi sono stabili, con il turismo che resta sopra i livelli pre Covid (+3,6) e il commercio al dettaglio che cresce a novembre, +0,4. La nota positiva è l’andamento del prezzo del gas, che ha aperto il 2023 in «netta flessione», 65 euro/mwh in media a gennaio, da 114 a dicembre (era 14 nel 2019): un ribasso favorito da stock europei di gas ancora alti, il clima mite e i consumi frenati. Anche per il petrolio prosegue una lenta discesa, 80 dollari al barile, contro gli 81 di dicembre, grazie ad una produzione che ha superato una domanda piatta.