Covid, Bassetti: «Le nuove regole del ministero sull’isolamento? Scelta corretta». E sulla Cina…
La circolare del ministero della Salute che ha eliminato l’obbligo di tampone per l’uscita degli asintomatici dall’isolamento Covid, «ci fa passare da una fase di obbligo imposto dallo Stato ad una autodeterminazione e questo mi pare molto più corretto. Rimangono esclusi gli immunodepressi, gli operatori sanitari e chi proviene dalla Cina. Quindi, su quest’ultimo fronte non c’è abbassamento della tensione anzi si rafforza il messaggio italiano che questi viaggiatori vanno controllati. Questa circolare andrebbe mandata agli Ecdc così imparano qualche cosa, perché mi pare che non hanno imparato nulla sul Covid». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Covid e influenza, Bassetti: «Ci sarà un effetto feste di Natale ma non avremo grossi problemi»
Per Bassetti «ci sarà un effetto feste di Natale e ci sarà una moltiplicazione di quelle che sono le infezioni respiratorie, dal Covid all’influenza, ma non credo che avremo grossissimi problemi. L’influenza ha raggiunto il suo picco e ci sarà qualche ingresso in più di pazienti in ospedale ma tutto gestibile». L’esperto poi aggiunge: «Mi preoccupa di più la situazione in Cina per le prossime 4-5 settimane. Perché c’è stata la riapertura dei viaggi e ci sarà il Capodanno cinese. Si stima che la nuova ondata Covid possa arrivare a contagiare un miliardo di persone, questa è una bomba biologica con il rischio che si inneschino nuove varianti. C’è un’assenza totale dell’Oms e dell’Europa su questo fronte, inspiegabile – avverte l’infettivologo – Giusto quindi tamponare i passeggeri in arrivo in Italia dalla Cina ma è anche importante stimolare le vaccinazioni nel nostro Paese e suggerire il richiamo agli anziani e ai fragili».
Covid, Rasi: «I contagi saliranno ma senza un impatto significativo sugli ospedali»
Per il professor Guido Rasi la nuova fiammata del Covid in Cina, «potrà darci un po’ fastidio, i numeri dei contagi saliranno, ma senza un impatto significativo sugli ospedali». Il microbiologo, già direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco in un’intervista a La Stampa precisa subito: «A patto che non si sviluppi una nuova variante del virus scenario improbabile, anche se è un rischio che non si può escludere». E poi ancora. «Il nostro punto di forza: gran parte della popolazione è in qualche modo immunizzata». Allo stesso tempo, «una dose in più, anche ai 50enni, non fa un soldo di danno: la raccomanderei comunque a chi non ha avuto un contatto con il Covid negli ultimi mesi», aggiunge Rasi.