Covid, la Cina minaccia ritorsioni contro la Ue: le misure restrittive sono inaccettabili
Contagio alle stelle in Cina. Pechino protesta per le restrizioni della Ue. La decisione di alcuni Paesi di ripristinare i test per i viaggiatori cinesi in arrivo “manca di basi scientifiche“. Insomma la Cina minaccia “possibili contromisure”. Il governo di Pechino ha condannato la decisione di diverse nazioni, tra cui l’Italia, di ripristinare test Covid per le persone in arrivo dalla Cina. Presa a causa dell’alto numero di contagi nel Paese asiatico, avvertendo che potrebbe prendere “contromisure” in risposta.
Covid, la Cina minaccia ritorsioni contro la Ue
La Cina comunista che rincorre l’utopia ‘zero covid’ alza la voce. “Alcuni Paesi hanno adottato restrizioni all’ingresso che prendono di mira solo i viaggiatori cinesi. Ciò manca di basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, durante un punto stampa. Aggiungendo che la Cina potrebbe “prendere contromisure basate sul principio di reciprocità”. Intanto è fissato domani 4 gennaio il vertice Ue da cui la Cina potrebbe uscirne di nuovo isolata. Così come già accaduto nel 2020 con l’esplosione della pandemia.
La Ue cerca una risposta congiunta per i viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico
La presidenza Ue passata in capo alla Svezia ha annunciato un incontro con tutti gli Stati membri per discutere una risposta congiunta al tema dei viaggiatori provenienti dalla Cina. Da dove continuano ad arrivare notizie di impennate di contagi e vittime per la pandemia. Il vertice era stato fortemente chiesto innanzitutto da Roma. Dopo che il governo Meloni ha deciso tra i primi in Europa di imporre tamponi per tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina. “La Svezia – spiega la presidenza Ue – sta cercando una politica comune per l’intera Ue circa l’introduzione di possibili restrizioni all’ingresso”.