Digiuno, tra ambizioni di longevità e “stimoli stressanti per l’organismo”: come reagisce il cervello

17 Gen 2023 11:57 - di Redazione
Digiuno

Il digiuno, invocato spesso dai sostenitori delle diete depurative. Una pratica dimagrante in voga tra chi è convinto dei suoi poteri benefici nell’ambito di un regime alimentare sano. Ma anche un’abitudine saltuaria di chi cerca di porre rimedio agli eccessi del giorno prima, è un metodo applicato – ora con costanza ora a scadenza occasionale – e propagandato. Ma cosa accade al nostro cervello quando, per le più disparate ragioni, ci asteniamo dal mangiare? O quando, comunque, ci sottoponiamo a uno scarso apporto di cibo? Se lo sono chiesti gli studiosi alle prese con un’analisi coordinata da Paola Tognini, ricercatrice del Dipartimento di Ricerca traslazionale dell’Università di Pisa (Unità di Fisiologia). La quale ha dimostrato che l’assenza di cibo provoca alterazioni nell’espressione genica della corteccia cerebrale, andando a influire in particolare sull’orologio biologico.

Mangiare o non mangiare? La reazione del cervello al digiuno: lo studio

Lo spunto di partenza della ricerca, di cui riferisce l’Adnkronos, parte dall’assunto secondo cui, mentre alcuni effetti positivi del digiuno sulla longevità sono noti, non conosciamo cosa accade precisamente alle cellule del nostro cervello in conseguenza della privazione del cibo. I risultati dello studio, pubblicati in un articolo sulla rivista del gruppo Springer-NatureCellular and Molecular Life Sciences“, sono il frutto di una articolata collaborazione tra Università di PisaUniversity of California Irvine (Stati Uniti). Scuola Normale Superiore di Pisa. Istituto di Neuroscienze e Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc). E Irccs Fondazione Stella Maris. Ebbene, il team di ricercatori ha dimostrato come il beta-idrossibutirrato, un corpo chetonico prodotto dal nostro organismo durante le condizioni di digiuno, abbia la capacità di alterare la cromatina e l’espressione genica nella corteccia cerebrale.

Digiuno, «uno stimolo stressante per il nostro organismo»

«L’assenza di cibo rappresenta uno stimolo stressante per il nostro organismo. Il quale si trova a dover rispondere alle richieste energetiche di un gran numero di tessuti – spiega Paola Tognini –. Il glucosio non è più sufficiente, e il nostro corpo comincia a produrre corpi chetonici come fonte energetica alternativa. Il beta-idrossibutirrato è il principale corpo chetonico che raggiunge il cervello durante periodi di digiuno. In passato si pensava che il cervello usasse il beta-idrossibutirrato solo come substrato per produrre energia. In collaborazione con i laboratori di metabolomica della dottoressa Amalia Gastaldelli e di proteomica della dottoressa Silvia Rocchiccioli di Cnr-Ifc, abbiamo utilizzato le tecniche di spettrometria di massa ad alta risoluzione per misurare le concentrazioni di beta-idrossibutirrato nel fegato (dove viene principalmente prodotto). Nel plasma (dove viene rilasciato). E nel cervello.

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