E Tolkien diventò l’autore della saga “cara alla Giorgia nazionale”. A sinistra non sanno più che inventarsi
Tra le spese esibite dal Fatto come eccessive anche 25mila euro per celebrare J.R.R. Tolkien, del quale non ricorre il centenario della morte ma il cinquantenario. Tolkien è scomparso infatti nel 1973. Ma se la svista sulla data registrata dal Fatto è corretta definire l’autore del Signore degli Anelli come un nome caro “alla Giorgia nazionale” mentre si tratta di uno scrittore di fama mondiale è quantomeno bizzarro. La saga che piace alla Meloni, come evidenzia Il Fatto, non piace solo alla Meloni: il suo Signore degli Anelli aveva venduto 150 milioni di copie già nel 2007. Più di dieci anni fa. Un po’ più di Harry Potter e un po’ meno del Piccolo Principe.
Eventi legati al mondo tolkieniano sono di sicura attrattiva e dunque perfettamente in grado di valorizzare da un punto di vista turistico e culturale i luoghi dell’Abruzzo. Regione che tra l’altro ospita un tentativo di far rivivere un villaggio hobbit ad opera di Nicolas Gentile, autore di una recente guida alla fantasy di Tolkien, un libro illustrato dedicato appunto ai bambini dal titolo “In viaggio per la Terra di Mezzo” e pubblicato da Electa-Mondadori. Vi sono dunque legami concreti, oltre quelli che discendono dalla fama internazionale di Tolkien, che giustificano l’interesse dell’Abruzzo per il papà degli Hobbit. Sarebbe stato più dignitoso, quindi evitare l’accostamento tra questo autore ed eventi tipo la sagra della braciola…
Infine il buon gusto avrebbe dovuto consigliare di non citare i 50 mila euro destinati alla realizzazione di un giardino della memoria di Rigopiano. Un atto doveroso. Che c’è da criticare in questo caso?