Expo 2030, figura barbina di D’Amato e Gualtieri. E Rocca li sfotte: «Consiglio una valeriana»
Si è consumato sul tema dell’Expo il quotidiano tentativo della sinistra di screditare Francesco Rocca. E puntualmente si è risolto in una «figuraccia mondiale», come sottolineato dallo stesso candidato del centrodestra alla Regione Lazio. I fatti sono questi: Rocca, in un evento organizzato dall’Ordine degli Architetti, ha sottolineato con forza l’importanza di Expo 2030 per Roma, assicurando tutto il suo sostegno e indicandolo come volano non solo economico, ma anche di riqualificazione delle aree degradate, Tor Vergata e non solo, senza necessariamente dover sacrificare nuovo suolo all’edificazione. La sinistra ha tradotto le sue parole parlando di «boicottaggio» di Tor Vergata, «irresponsabilità», «scivolone», tifo avverso a Roma.
Rocca: «Massimo sostegno a Expo, per Roma è una grande occasione»
Su come si sia potuta generare questa canea si possono formulare solo ipotesi: la prima è che per la sinistra la verità è sempre secondaria rispetto alle strumentalizzazioni; la seconda è che non abbiano capito le parole di Rocca; la terza è che, poiché Rocca ha parlato di «occasione se il sindaco Gualtieri la saprà cogliere», a sinistra l’abbiano presa come lesa maestà; la quarta è che annaspare faccia perdere lucidità. Le varie ipotesi, comunque, non si escludono l’una con l’altra. Ma veniamo alle parole di Rocca: «Expo per Roma – ha detto – troverà nella Regione un alleato, perché sarà un volano per lo sviluppo economico. È una occasione, se il sindaco Gualtieri la saprà cogliere, perché comunque bisogna realizzare delle opere importanti. Quindi, se dovessi essere eletto mi impegnerò al massimo per realizzare le opere il prima possibile, anche se entro il 2030 sarà difficile».
«Il nostro dovere è riqualificare, non consumare nuovo suolo»
Davvero non pare ci sia possibilità di equivoco. Per sollevare il polverone, dunque, la sinistra si è dovuta attaccare a un altro passaggio del suo ragionamento, quello in cui Rocca spiegava che la Roma da riqualificare non è solo Tor Vergata e che di eventi come Expo dovrebbero potersi giovare anche altre zone degradate del tessuto urbano, salvaguardando al contempo la città da speculazioni. «Ogni volta che si pensa qualcosa si va su Tor Vergata. Io penso che il nostro dovere sia quello di individuare le aree migliori e riqualificare e non consumare nuovo suolo», ha detto Rocca, ribadendo che «la Regione farà il massimo per sostenere Expo» e che «il sindaco mi troverà alleato, ma non vorrei si consumasse nuovo suolo invece di riqualificare e trasformare interi quartieri».
La scomposta reazione di D’Amato e Gualtieri
Insomma, non si capisce bene dove sia il motivo di polemica. Eppure la sinistra l’ha fatta lo stesso, a partire dal suo “campione”, il candidato alla Regione, Alessio D’Amato. «Immaginate cosa avrà pensato Dimitri Kerkentzes, capo del Bureau dell’Expo, oggi a Roma in visita nelle aree di Tor Vergata nel leggere la dichiarazione di Rocca contrario di fatto a Tor Vergata», ha detto D’Amato, parlando di «una figuraccia internazionale». Sul tema, oltre a qualche nome meno noto, è intervenuto anche il sindaco Roberto Gualtieri, per il quale «nel migliore dei casi, esprimere dubbi su Tor Vergata significa non sapere le regole dei tempi delle candidature. Nel peggiore, non tifare per Roma».
Sull’Expo a Roma l’ennesimo atto di autolesionismo a sinistra
Il tentativo di mistificare le parole del candidato del centrodestra, però, si diceva, si è trasformato nell’ennesimo atto di autolesionismo da parte della sinistra, che sollevando il polverone si è ritrovata sommersa dalle macerie dei suoi fallimenti e dei suoi non fatto. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha infatti ricordato a Gualtieri che «avrebbe potuto interrompere il suo mutismo imbarazzante per cause migliori» dell’andare «dietro a un inqualificabile bugiardo come Alessio D’Amato». Il deputato di FdI, Luca Sbardella, ha rilevato che se c’è qualcosa che può aver turbato Kerkentzes è lo spettacolo di Roma «con tonnellate di rifiuti accumulate per strada e gruppi di cinghiali che scorrazzano indisturbati per le vie e i parchi della città». Sono stati poi i consiglieri comunali Federico Rocca e Rachele Mussolini a ricordare che l’elenco degli orrori capitolini con cui si sarà trovato a confronto il capo del Bureau di Expo non finisce qui, ma si fregia anche di «traffico paralizzato, trasporti imbarazzanti e buche stradali come laghi».
Rocca: «Un’altra figuraccia mondiale per D’Amato. Gli consiglio un infuso di valeriana»
«Oggi siamo alle comiche», ha commentato Rocca, ricordando anche che il territorio di Tor Vergata e i progetti di riqualificazione che lo interessano insistono sull’«unico Municipio governato a Roma dal centrodestra». «Per fortuna eravamo in un consesso pubblico», ha quindi ironizzato il candidato del centrodestra, ripetendo a beneficio della comprensione della sinistra i concetti già espressi in mattinata: «Si deve pensare anche alla riqualificazione dei territori degradati, senza necessariamente consumare suolo vergine e guarda caso Tor Vergata risponde proprio a queste caratteristiche, anche in virtù del progetto incompleto della seconda città dello sport». Ora c’è da capire se da quelle parti capiranno o se ci sarà bisogno anche di qualche disegnino. Nel frattempo, comunque, si può prendere atto di «un’altra figuraccia mondiale per D’Amato che, evidentemente, non sapendo a cosa attaccarsi, mistifica e distorce le affermazioni degli altri candidati». «Gli consiglio un infuso di valeriana per placare il suo impeto, evitandosi così figure barbine. Sarà che inizia a temere la medaglia di bronzo?», si è quindi chiesto Rocca.